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Non è il libro

25 Ottobre 2013

Non è il libro

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Contro il politicamente corretto strisciante che premia il luogo che visiti o il titolo che leggi invece di cercare di capire chi sei.

Il politicamente corretto tende ad attribuire azione salvifica – o dannatrice – a categorie di azioni, oggetti, luoghi, perdendo di vista la persona. Viene facile collegare, per esempio, il consumo di fiction erotica di bassa qualità a una personalità spregevole. Ma potrebbe non essere affatto così e la tendenza ad appiccicare etichette, più diventa sottile e diffusa, più disturba.

All’interno di un intervento di Neil Gaiman sul Guardian, bellissimo nel liberare la fiction per bambini dalle catene che vogliono imporle gli adulti, si trova un passaggio sgradevole:

Le biblioteche riguardano la libertà. Libertà di leggere, di idee, di comunicazione. Riguardano la formazione (che non termina quando abbandoniamo la scuola o l’università), l’intrattenimento, gli spazi sicuri, l’accesso all’informazione.

La biblioteca buona in quanto tale e il puro frequentarla come lodevole. Ne ho viste di biblioteche tetre e diseducative, di persone praticamente cresciute in biblioteca e divenute adulti con esiti discutibili. La biblioteca può essere luogo di sogno, crescita ed emancipazione; oppure piccolo centro di potere locale animato, si fa per dire, da burocrati di quartiere e immaturi con difficoltà a socializzare. È come la si usa, non l’usarla.

Non fosse chiaro, Science ha pubblicato uno studio di David Comer Kidd e Emanuele Castano, Reading Literary Fiction Improves Theory of Mind:

Comprendere gli stati mentali altrui è una capacità cruciale abilitante le relazioni sociali complesse che caratterizzano le società umane. Eppure si è studiato poco su che cosa promuova questa capacità, nota come Theory of Mind (ToM). […] I risultati mostrano che leggere fiction migliora temporaneamente la ToM e, più in generale, che la ToM può essere influenzata dall’incontro coinvolgente con opere d’arte letterarie.

Il Guardian riassume titolando Leggere fiction letteraria migliora l’empatia; Slashdot elabora in Leggi libri migliori per essere una persona migliore. Lo studio viene fatto a pezzetti da Mark Liberman su Language Log: base sperimentale infima, effetti misurati di minima entità; l’autore si stupisce di vedere pubblicato materiale così metodologicamente difettoso.

Nel frattempo il danno è fatto. Per Internet si sparge l’idea che leggere Dickens sia a priori meglio che leggere Poe; è pronto il terreno per bollare qualcuno in base al libro che tiene in mano. Non è il libro (né il film, né l’auto, né il luogo di villeggiatura); è la persona.

L'autore

  • Lucio Bragagnolo
    Lucio Bragagnolo è giornalista, divulgatore, produttore di contenuti, consulente in comunicazione e media. Si occupa di mondo Apple, informatica e nuove tecnologie con entusiasmo crescente. Nel tempo libero gioca di ruolo, legge, balbetta Lisp e pratica sport di squadra. È sposato felicemente con Stefania e padre apprendista di Lidia e Nive.

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