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Non convince la contromossa di DoubleClick sulla privacy

18 Febbraio 2000

Non convince la contromossa di DoubleClick sulla privacy

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DoubleClick, colosso della pubblicità online, ha annunciato il lancio di un’apposita campagna per “educare” gli utenti sulle modalità da attuare a tutela della propria privacy. L’iniziativa comprende l’implementazione di un …

DoubleClick, colosso della pubblicità online, ha annunciato il lancio di un’apposita campagna per “educare” gli utenti sulle modalità da attuare a tutela della propria privacy. L’iniziativa comprende l’implementazione di un sito Web chiamato privacychoices.org e lo stanziamento di 50 milioni di dollari per diffondere specifici banner. La “Internet Privacy Education Campaign” di DoubleClick prevede infine l’avvio di una serie di attività pubbliche per illustrare compiutamente le policy e le pratiche delle agenzie pubblicitarie in Internet.

Tutto ciò come contromossa alle recenti accuse di violazioni della privacy mosse alla stessa DoubleClick da diverse organizzazioni a tutela dei diritti degli utenti. Tra queste, Electronic Privacy Information Center (EPIC) ha inoltrato formale denuncia presso la Federal Trade Commission basata sulle pratiche dell’agenzia che non si curerebbe di ottenere consenso preventivo ed esplicito da parte dei navigatori online prima di tracciarne i movimenti nel proprio sito.

Le medesime organizzazioni rimangono ora perplesse di fronte alla nuova uscita di DoubleClick. Soprattutto perché quest’ultima pare limitarsi alla proposta del cosiddetto “opt-out”, scaricando cioè sulle spalle degli utenti la scelta di non voler essere messi sotto sorveglianza. Il presidente di DoubleClick afferma che finora 50-100.000 utenti hanno sottoscritto tale opzione di opt-out dai cookie del sito, ma il responsabile di Junkbusters Corporation fa notare come in realtà tale scelta sia del tutto fittizia, dato che gli utenti non sono affatto a conoscenza di essere monitorati. Non a caso i gruppi a tutela della privacy spingono invece per l’adozione del cosiddetto “opt-in” (consenso esplicito e informato). In tal senso è stato appena presentato al Congresso USA un disegno di legge da parte del senatore democratico Robert Torricelli.

L'autore

  • Bernardo Parrella
    Bernardo Parrella è un giornalista freelance, traduttore e attivista su temi legati a media e culture digitali. Collabora dagli Stati Uniti con varie testate, tra cui Wired e La Stampa online.

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