Ultimamente, molti titolari di nomi di dominio si sono visti recapitare una lettera, proveniente dal DROA, Domain Registry of America (ma anche gli omonimi d’Europa, del Canada o dell’Australia, a seconda dei casi) che avvertiva il destinatario del fatto che il suo nome di dominio era prossimo alla scadenza e lo invitava a rinnovare il contratto per uno, due o addirittura cinque anni, per di più a tariffe spesso superiori a quelle di mercato.
Il fatto più grave è che, accettando di pagare, l’ignaro utente trasferisce, senza saperlo, la gestione del proprio nome di dominio automaticamente al DROA, abbandonando la precedente società presso la quale il nome di dominio in scadenza era stato registrato.
Da un punto di vista commerciale, la pratica è contestabile, perché si avvicina molto al fenomeno dello sviamento della clientela. Le società come DROA possono attingere senza problema dalle banche dati WHOIS, che indicano le coordinate dei proprietari dei nomi di dominio e, in questo modo, possono venire a conoscenza dei nominativi corrispondenti ai nomi di dominio registrati presso altre società e la data di scadenza dei relativi contratti.
DROA e le sue varianti sono molto contestati e sono già state oggetto di numerose azioni giudiziarie. Nel dicembre 2002, in Canada, DROA era stata condannata su richiesta di Register.com. In Gran Bretagna, l’Isoc (Internet Society) England ha sporto denuncia nei confronti di DROA.
Molte società, per evitare illeciti sviamenti di clientela, bloccano la pratica riguardante il trasferimento della gestione del nome di dominio, nell’attesa di una lettera scritta di conferma, da parte del proprietario della URL.
Molti internauti, invece, sono stati puramente e semplicemente truffati: infatti, dopo aver pagato ciò che sembrava loro una regolare fattura, attendono ancora il rinnovo del loro nome di dominio.