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New York e i confini della comunicazione

22 Febbraio 2008

New York e i confini della comunicazione

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Un progetto del MIT ha svelato i flussi di comunicazione che avvolgono la Grande Mela

New York è senza ombra di dubbio il cuore pulsante della comunicazione mondiale. Lo conferma l’ultimo progetto NYTE (New York talk exchange) del Massachusetts Institute of Technology. Un team di ricercatori, infatti, ha realizzato una serie di mappe che mostrano come i residenti di New York sono connessi al resto del mondo, e viceversa.

Ecco quindi manifestarsi un concentrato di flussi comunicativi che avvolgono il globo come se fossero delle correnti marine. E così si scopre che il traffico Web si concentra soprattutto verso l’Europa e il Centro America, ma anche in alcune aree dell’Africa e del Sud America. Le telefonate, invece, viaggiano sulle direttrici dell’economia mondiale e dell’emigrazione. Se a Manhattan la linea rossa scorre verso Francoforte, Tokyo e Londra, nel popolare Queens la chiacchiera è mediamente indirizzata verso la Repubblica Dominicana.

«Questo progetto dimostra che la comunicazione globale è polarizzata nelle fasce sociali più alte e in quelle più basse. Gli strati medi sono meno globali, comunicano soprattutto a livello nazionale e locale», ha commentato Saskia Sassen, docente della Columbia University e autore del saggio Global Cities.

«I dati comparativi tra AT&T e British Telecom mostrano un interessante parallelo: nell’era della globalizzazione forse il rapporto che sussiste fra Londra e l’Europa è analogo a quello che convenzionalmente si pensa di New York rispetto al resto degli Stati Uniti», ha affermato il direttore del progetto, Carlo Ratti. «Le nostre mappe comprovano che nell’Era dell’Informazione la vita metropolitana è globale quanto locale».

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