L’attività degli “spammers”, i seminatori di pubblicità non richieste che intasano le nostre caselle di posta elettronica, è sempre più sotto il mirino delle autorità di controllo.
Allora, questi “mondezzari” del terzo millennio cercano di nascondersi per far sparire le loro tracce e continuare la loro attività.
Ultima trovata, affittare gli abbonamenti Internet di studenti universitari americani per servirsene come ripetitori e nascondere la vera sorgente dei messaggi.
A essere principalmente colpite sono le reti universitarie che già devono affrontare ingorghi causati dagli scambi di file con software P2P.
Adesso la minaccia è rappresentata da questi spammer che usano gli account degli studenti come ripetitori, affittandoli per poco più di 20 dollari al mese: una miseria.
Il caso è venuto fuori, perché l’università di Tufts nel Massachusetts ha ricevuto un gran numero di denuncie per spammer che sembrava arrivare dal loro dominio Internet.
Dopo aver aperto un’inchiesta, la direzione dell’ateneo ha scoperto l’identità e il movente degli studenti colpevoli.
Questo tipo di “affitto di account” come ripetitori per lo spammer è un fenomeno nuovo e i responsabili dell’università stanno studiando come rendere più rigide le regole di utilizzo degli account degli studenti per non rovinare la reputazione dell’istituto.
Non sembra che sia stata scoperta la vera identità dello spammer e sembra che siano stati direttamente gli studenti ad avere l’idea e a contattare i possibili clienti.
Negli Stati Uniti le università sono quasi tutte private e le rette sono particolarmente alte per le tasche degli studenti.
Molti devono lavorare duro per pagare le rette e cercano continuamente ogni possibile sotterfugio per arrivare a fine mese.