Home
Navigare sul luogo di lavoro diventa sempre più difficile

04 Novembre 2002

Navigare sul luogo di lavoro diventa sempre più difficile

di

Le statistiche dimostrano che in Europa circa il 59% delle imprese controlla gli accessi a Internet effettuati dai dipendenti durante l'orario di lavoro e introduce filtri, soprattutto per impedire l'accesso ai siti pornografici

È risaputo che Internet diminuisce la produttività dei dipendenti. Infatti, non è raro che il lavoratore, avendo a disposizione la connessione gratuita – o, più esattamente, a spese altrui – alla Rete, durante l’orario di lavoro approfitti della possibilità di navigare liberamente per accedere ai siti più disparati che, il più delle volte, nulla hanno a che vedere con le sue mansioni.

Da un’indagine condotta da Datamonitor è emerso che, su un campione di 200 imprese europee, i due terzi di queste controlla gli accessi ad Internet dei propri dipendenti e il 59% impone dei filtri per limitarli.

I siti più censurati da parte delle imprese sono quelli pornografici, non solo a causa della perdita di produttività del lavoratore distratto dalla consultazione, ma piuttosto per il turbamento che le pagine visitate possono provocargli, anche una volta terminata la navigazione.

È infine da sottolineare che, tra le imprese che vorrebbero filtrare l’accesso dei dipendenti a Internet, più della metà ha scelto soluzioni tecniche per gestire le restrizioni applicate, mentre le altre hanno confidato nell’efficacia di regolamenti interni ad hoc e delle consuete lettere di richiamo, per arginare il problema.

L'autore

  • Annarita Gili
    Annarita Gili è avvocato civilista. Dal 1995 si dedica allo studio e all’attività professionale relativamente a tutti i settori del Diritto Civile, tra cui il Diritto dell’Informatica, di Internet e delle Nuove tecnologie.

Iscriviti alla newsletter

Novità, promozioni e approfondimenti per imparare sempre qualcosa di nuovo

Gli argomenti che mi interessano:
Iscrivendomi dichiaro di aver preso visione dell’Informativa fornita ai sensi dell'art. 13 e 14 del Regolamento Europeo EU 679/2016.