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Nascerà il supergigante della comunicazione a banda larga via cavo?

11 Luglio 2001

Nascerà il supergigante della comunicazione a banda larga via cavo?

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Nascerà il supercolosso della comunicazione a banda larga? È quanto si aspettano gli esperti dopo che è uscita la notizia che Comcast, terzo operatore via cavo americano, si è lanciato …

Nascerà il supercolosso della comunicazione a banda larga? È quanto si aspettano gli esperti dopo che è uscita la notizia che Comcast, terzo operatore via cavo americano, si è lanciato in una proposta di fusione con AT&T.

La proposta di Comcast è relativa alla fusione con AT&T Broadband, la divisione banda larga (televisione e Internet via cavo ad alta velocità) di AT&T per 44,5 miliardi di dollari in azioni, cosa che ne farebbe il numero uno mondiale del settore.

In questo modo, dunque, la nuova realtà che nascerebbe dalla fusione distanzierebbe il numero due AOL Time Warner e raccoglierebbe un bacino di utenza di 22 milioni di abbonati, secondo quanto detto dalla Comcast e riportato dalla AFP.

Le discussioni con AT&T su una possibile fusione dei due settori, vanno avanti da molti mesi, ma senza successo.

“È spiacevole che non siamo stati in grado di trovare una base sulla quale proseguire il dialogo”, spiega in una lettera il presidente del consiglio di amministrazione di Comcast, Ralph Roberts, in una lettera inviata all’amministratore di AT&T, Michael Armstrong e resa pubblica.

I vertici di AT&T hanno risposto attraverso un comunicato, che non vedono ragioni per cedere le loro attività via cavo e che le discussioni con Comcast non avevano “mai condotto a proposte concrete”.

Ma lasciano una porta aperta, dichiarando che non rigettano l’offerta e indicano che l’avrebbero “valutata” e soprattutto che agiranno ” nel miglior interesse dei nostri azionisti a lungo termine”.

In tutto questo, però, si inseriscono antiche ruggini tra Comcast e Armstrong, cha aveva speso circa 100 miliardi di dollari per sviluppare un polo di operatore via cavo in AT&T, comprando nel 1999 la compagnia americana MediaOne sotto il naso proprio di Comcast che, qualche mese prima, aveva messo le mani su Tele-Communications Inc.

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