Il software di musica su Internet, Napster che doveva chiudere nel marzo scorso a seguito di una lunga battaglia giudiziaria, poi persa, con l’industria discografica, apre di nuovo ma legalmente con tanto di servizio a pagamento.
In realtà è ancora uno spiraglio, più che una vera e propria riapertura, visto che per adesso la società californiana di Redwood City ha iniziato a inviare 20 mila esemplari del suo nuovo software a titolo di prova.
Questo nuovo prodotto dovrebbe permettere all’industria discografica di prelevare i diritti d’autore sulla musica diffusa sulla rete Napster.
“Abbiamo inviato i software di prova a 20 mila clienti per realizzare gli ultimi perfezionamenti del sito – ha spiegato un portavoce di Napster – Abbiamo tre milioni di persone che vorrebbero partecipare alle prove”.
Il portavoce non ha aggiunto altro, tanto meno la data fissata per il lancio vero e proprio della nuova formula a pagamento.
Il sito, che permetteva di scambiare gratuitamente musica su Internet, era riuscito rapidamente a interessare più di 60 milioni di utenti in tutto il mondo e diventare, così, il paladino della musica gratuita online.
Un sogno naufragato contro le possenti barriere giudiziarie messe in opera dalle major discografiche e dalla RIAA che le rappresenta negli Stati Uniti.