I blogger cinesi, anche nel caso di siti gestiti all’estero, devono pesare bene e con molta cura le parole che utilizzano nei loro giornali personali online: la censura li conserva.
Così, infatti, gli utenti della sezione MSN Spaces del nuovo portale cinese di Microsoft, ricevono un messaggio di rimprovero tutte le volte che usano parole giudicate tabù dalle autorità comuniste, parole di uso comune come democrazia, libertà e diritti umani.
“Parola proibita nel testo presentato, prego eliminare,” dice il messaggio. Queste restrizioni sembrano tuttavia applicarsi soltanto alle parole dattilografate nella casella dedicata all’argomento dei blog. Inserire questo tipo di parola all’interno del testo, mentre si ha l’accortezza di scrivere un argomento più anodino nel soggetto, non sembra creare problemi.
Il personale cinese di Microsoft non ha potuto essere contattato per commentare, ma un portavoce di Microsoft a Seattle ha ammesso che la società coopera con le autorità cinesi per effettuare la censura del contenuto del suo portale in lingua cinese.
Microsoft e il suo partner d’affari cinese, la Shanghai Alliance Investment, un’impresa finanziata dallo Stato, dunque, lavorano insieme con il governo del paese asiatico per eliminare alcune espressioni illegali e potenzialmente pericolose.