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Misteriosa perquisizione in un’azienda software americana: caccia alle streghe?

13 Dicembre 2002

Misteriosa perquisizione in un’azienda software americana: caccia alle streghe?

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Da fonti della giustizia americana è arrivata la conferma di una perquisizione nei locali di una società di software nella zona di Boston, anche se precisano che sarebbe “prematuro” collegare …

Da fonti della giustizia americana è arrivata la conferma di una perquisizione nei locali di una società di software nella zona di Boston, anche se precisano che sarebbe “prematuro” collegare i fatti con attività terroristiche.

Michael Sullivan, procuratore federale dello Stato del Massachusetts, in un comunicato ha dichiarato che “una perquisizione è stata effettuata nei locali della società PTech, con sede a Quincy”.

“La perquisizione – si legge nel comunicato – è stata realizzata nel quadro di un’inchiesta finanziaria in corso. La qualifica di questa inchiesta data dai media come inchiesta su un caso di terrorismo è prematura”.

Era stato il network televisivo ABC ha dare la notizia, citando fonti anonime dentro le forze dell’ordine, dicendo che la PTech potrebbe essere “segretamente posseduta o controllata da militanti o simpatizzanti di Al Qaeda”.

L’azienda conta tra i suoi clienti organizzazioni definite “sensibili” dagli americani, come la polizia federale (FBI), l’aeronautica militare (USAir Force), la NATO, la camera dei Rappresentanti e il dipartimento dell’Energia, che ha il compito di supervisionare tutto il settore nucleare, civile e militare americano.

Sempre secondo fonte ABC, a seguito di questa inchiesta “da qualche settimana le agenzie americane hanno discretamente verificato i loro sistemi per vedere se virus nascosti non avessero facilitato una violazione dei loro sistemi da parte di pirati informatici terroristi”.

“Il fatto che PTech fornisca software ad agenzie governative americane ha fatto nascere inquietudini riguardo i loro prodotti – ha confermato il procuratore federale – Per precauzione gli agenti coinvolti, compresa l’FBI, hanno verificato i loro sistemi informatici. Non esistono ragioni per credere che i software contengano elementi nascosti o codici segreti o che ci sia stato un attentato alla sicurezza di qualsiasi natura”.

Forse tutto risiede nel fatto che i capoccioni dei servizi americani hanno scoperto, con orrore, che il CEO della PTech si chiama Oussama Ziadè (nella foto) e il vicepresidente e capo scientifico, nientemeno che Hussein Ibrahim. È partita la caccia alle streghe?

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