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Millennium Bug: un convegno e un libro

13 Maggio 1999

Millennium Bug: un convegno e un libro

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In questa occasione verrà presentato il libro "Millennium Bug", edito da Apogeo, di cui riportiamo alcuni brani tratti dalla prefazione di Roberto Dadda, Presidente del Comitato metropolitano di Milano per l'Anno 2000 e relatore al convegno del 17 maggio.

Ho cominciato a programmare da studente alla fine degli anni sessanta, la memoria costava cifre oggi nemmeno immaginabili, la RAM era pochissima, i dischi si diffondevano solo allora e la memoria di massa più comune erano le unità nastro verticali, quelle che ora si vedono solo nei vecchi film di fantascienza.

Va notato come quando parliamo di alti costi per le memorie di massa su disco usiamo un eufemismo perché l’aggettivo più appropriato per definirli sarebbe “stratosferici”: basta consideare come oggi affittare un mega byte per un mese abbia un costo che si aggira nell’ordine della decina di centesimi di dollaro, mentre per la stessa quantità di memoria su disco nel 1963 si sarebbe dovuta spendere una cifra vicina ai 200 dollari al mese!

Usare due cifre per indicare l’anno era in buona sostanza quanto di più logico e naturale si potesse immaginare e tutti abbiamo usato due cifre, perché va detto che la mia più che una pubblica confessione è la chiamata in correo di un gran numero di complici!

D’altronde quando ci riferiamo alla prima guerra mondiale la chiamiamo comunemente “quindici diciotto”, Elvis Presley è il simbolo dei magici anni “sessanta”(badate bene non mille e novecento sessanta) e se mi chiedete quando sono nato mi viene spontaneo dire “nel cinquanta”.
Usare due cifre, oltre che essere più comodo e meno costoso, segue dunque anche il modo naturale di esprimere le date quando qualche cosa nel contesto permette al nostro cervello di risalire facilmente al secolo.
Il fatto che la vita umana abbia naturali limiti che ben raramente superano il secolo rende la definizione del secolo di appartenenza facilissima da stabilire su base puramente contestuale nella stragrande maggioranza dei casi, quando si parli per esempio di persone viventi.

Molti ritengono erroneamente che il problema dell’anno duemila sia limitato alla notte di capodanno e pensano di estraniarsi dal problema semplicemente rinunciando a viaggi e a feste troppo fantasiose e passando quella sera e i due giorni successivi a casa, cosa non difficile dal momento che l’ultimo dell’anno cade di venerdì e l’anno comincia con un bel fine settimana.

Ebbene i problemi legati alla non corretta attribuzione del secolo all’anno indicato con “00”hanno già portato, quando i programmi non sono stati adeguati opportunamente, a problemi legati a calcoli per esempio di differenze di date a cavallo del salto del millenio, come nel calcolo di assicurazioni o di mutui di lungo periodo. Il problema si è già presentato, si acutizzerà nella seconda metà dell’anno e potrà protrarsi per almeno un paio di anni, ma in certi casi si tratta di decenni!

E non è tutto qui…

Quando si parla di “millenium bug”si tende ad enfatizzare il problema dell’anno indicato con due cifre perché si tratta del fenomeno più facile da spiegare, ma in realtà ci troviamo di fronte a tutta una serie di possibili anomalie legate al fatto che gestire il calendario in modo tale da ottenere per esempio una corrispondenza tra i mesi e le stagioni non è certo cosa facile. [] Papa Gregorio XIII dopo lunghi studi impose la regola della bisestilità come la conosciamo oggi: sono bisestili gli anni divisibili per quattro, tranne i secoli, a meno che non siano divisibili per quattrocento.

L’adozione del calendario Gregoriano non fu immediata nemmeno in Europa: vi siete mai chiesti perché la sfilata sulla piazza Rossa per commemorare una rivoluzione che prende il nome dal mese di Ottobre sia fissata il sette di Novembre?

Ebbene molti programmatori hanno dimenticato l’ultima parte della regola della bisestilità, molti programmi dunque ligi al solo “tranne i secoli”non verificheranno la divisibilità per quattrocento e tranquillamente considereranno il 2000 anno NON bisestile e così a fronte di un mondo che si trova al 29 di febbraio penseranno di essere al primo di marzo, con tutti i problemi per esempio contabili del caso, ma quello che è peggio arriveranno al quattro marzo senza capire bene se sia un venerdì o un sabato: i centralini potranno andare in servizio festivo e risponderanno a tutti “gli uffici sono chiusi”e per esempio i sistemi di controllo accessi si rifiuteranno di fare entrare in un giorno festivo impiegati abilitati solo all’accesso nei giorni feriali…

Cosa succederà davvero?

Da una parte ci sono quelli che dicono che non succederà nulla e qui purtroppo la smentita viene dai fatti: è ben difficile affermare che il Millenium Bug non porterà alcun problema, molto semplicemente perché di problemi se ne sono già verificati molti.

Il calcolatore della più grande catena di supermercati inglese l’anno scorso ha cominciato ad un certo punto a mandare al macero le scatole di pomodori perché risultavano scadute. La tragedia è stata che in una grande organizzazione la distanza tra chi prende le decisioni e chi esegue gli ordini può essere rilevante e il numero di ordini di spedizione e movimentazione immenso. Si è innescata una spirale perversa di distruzione, scorta minima e riordino che sarebbe probabilmente andata avanti per un pezzo se il produttore dei pomodori non avesse telefonato per offrire, visto l’enorme incremento nei consumi, condizioni particolari e più vantaggiose. Sempre alcuni supermercati inglesi hanno respinto carne in scatola argentina e spezie indiane perché, avendo scadenza oltre il salto del secolo, risultavano troppo vecchie per essere messe in vendita.

La più grande università d’Europa, la Sapienza di Roma, ha visto uno dei suoi sistemi andare in crisi il primo dell’anno per una incompatibilità con la data “99”.

Se poi andiamo negli Stati Uniti gli esempi (per trovarli basta una passeggiata su Internet) si moltiplicano anche in relazione alla maggiore automatizzazione dei sistemi.
Una importante società di noleggio di autovetture per esempio ad un certo punto ha smesso di ritenere valide le patenti con scadenza nel 2000 in quanto al sistema sembravano scadute da cento anni. L’intero sistema giudiziario di uno stato si è fermato in quanto incapace di accettare termini per la consegna di documenti che andassero nel 2000. I lettori di carte di credito di una importante rete di ditributori di benzina non sono stati in grado di accettare carte di credito la cui scadenza era indicata con “00”.

Ricordo di avere letto nella sala controllo di una centrale nucleare statunitense una frase che mi colpì e che è rimasta stampata nella mia mente per sempre: “se non attacchi attivamente un problema prima o poi quel problema attacchera attivamente te!”.
Forza dunque, attacchiamo tutti insieme questo bug del quale alla fine, con il contributo di tutti, non ci resterà che un brutto ricordo.

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