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Microsoft voleva comprare Nintendo

09 Maggio 2002

Microsoft voleva comprare Nintendo

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Un nuovo libro appena pubblicato negli Stati Uniti rivela tutti i retroscena di Xbox. Ne abbiamo parlato direttamente con il suo autore

Lo sapevate che Microsoft aveva tentato di acquistare Sega? Può darsi, se seguite le evoluzioni del mercato dei videogiochi con occhio attento. Ma che nel mirino di Bill Gates ci fosse anche Nintendo, sicuramente No. La rivelazione è contenuta in un avvincente saggio che ricostruisce la storia della prima piattaforma ludica di Microsoft, Opening the Xbox: Inside Microsoft’s Plan to Unleash an Entertainment Revolution, appena pubblicato negli Stati Uniti. Secondo l’autore, Dean Takahashi, Bill Gates sarebbe stato disposto ad investire fino a 25 miliardi di dollari per rilevare Nintendo. L’offerta avrebbe sorpreso Minoru Arakawa, presidente della filiale americana della grande “N”, che in un primo tempo pensava addirittura che si trattasse di uno scherzo. Gates e Arakawa si sarebbero incontrati sette volte nel corso del 2000 per esplorare l’eventualità di un passaggio di proprietà di Nintendo, ma Hiroshi Yamauchi, vecchio e legnoso presidente di Nintendo, avrebbe posto un veto all’accordo.

Questa è solo una delle numerose rivelazioni contenute nel saggio di Takahashi. Collaboratore della prestigiosa testata Red Herring nonché esperto di finanza ed economia, Takahashi ha ricostruito in modo preciso e avvincente il fenomeno Xbox, dalle intuizioni originali di Jonathan “Seamus” Blackley e dei suoi tre colleghi, fino al lancio sul mercato, nel novembre del 2001. Si scopre, inoltre, che il team di creativi di Xbox si era scontrato con una fazione interna che sosteneva il progetto WebTV. La diatriba tra Xbox e WebTV ricorda per certi versi le lotte interne tra gli analogici e i digitali di Sony, magistralmente raccontate da Reiji Asakura (Revolutionaries at Sony: The Making of the Sony Playstation and The Visionaries Who Conquered The World of Video Games). L’autore racconta come Blackley sia riuscito a convincere Gates a dare il nulla osta al progetto Xbox, un progetto che sarebbe potuto costare a Microsoft nella migliore delle ipotesi 900 milioni di dollari in otto anni (e 3.3. miliardi di dollari qualora Sony avesse deciso – come sta avvenendo – di contrattaccare riducendo il prezzo di PalyStation2).

Takahashi descrive Microsoft come un’azienda altamente burocratizzata, nella quale l’innovazione e la creatività finiscono talvolta per essere represse anziché incoraggiate. Per converso, il trentaquattrenne Blackley, come già Ken Kutaragi nel libro di Asakura, è presentato come un visionario, un genio, un mezzo sovversivo. L’autore descrive in dettaglio anche le vite personali dei magnifici xboxers, alternando macro e micro storia. Bellissime le pagine in cui Takahashi illustra con dovizia di particolari le strategia adottate da Microsoft per ottenere il supporto degli sviluppatori e le incredibili battaglie combattute “dietro le quinte” contro Sony e Nintendo.

Takahashi non ha scritto un’agiografia di Xbox: il suo stile è sobrio, le sue osservazioni imparziali. L’autore non manca di sottolineare la pessima figura rimediata da Microsoft in occasione del debutto di Xbox a Los Angeles, nel 2001. Moltissimi, poi, gli aneddoti, alcuni dei quali finiranno per causare un certo imbarazzo negli uffici di Redmond. Un esempio: lo sapevate che il nome in codice di Xbox era “Progetto Midway”? Ora Midway è il nome della battaglia vinta dagli americani contro i giapponesi nel 1942, e rappresenta un episodio cruciale della Seconda Guerra Mondiale. Se si pensa che gli avversari di Microsoft sono tutti giapponesi (Nintendo, Sony e Sega, che era ancora operativa quando Xbox è stato annunciato), è facile immaginare che la loro reazione sarà tutt’altro che entusiastica quando apprenderanno la notizia…
Se masticate l’inglese, Opening the Xbox è una lettura praticamente indispensabile. Per una volta, read more

Aprendo la scatole delle meraviglie

Con Opening the Xbox, Dean Takahashi, appassionato giocatore (in passato, ha curato la sezione videoludica del Wall Street Journal) e giornalista per testate come San José Mercury News, Los Angeles Times, Orange County Register e Dallas Times Herald, ha ripercorso le tappe di una console destinata a cambiare il volto dell’industria dell’intrattenimento. In ventinove capitoli, Takahashi ha ricostruito la genesi e l’evoluzione di Xbox, una console partorita dalla mente brillante di Seamus Blackley, che ha firmato anche l’introduzione. Abbiamo rivolto alcune domande all’autore del saggio.

La pubblicazione del tuo libro negli Stati Uniti ha praticamente conciso con le dimissioni di Seamus Blackley da Microsoft. Si tratta di una mera coincidenza? Cosa ne pensi della decisione improvvisa dell'”Uomo Xbox”?
“I due eventi, la pubblicazione e l’addio di Blackley, sono del tutto casuali. Per rispondere alla tua seconda domanda, ritengo che si tratti di una perdita molto pesante per Microsoft. Come ho cercato di spiegare nel mio libro, Seamus ha svolto un ruolo assolutamente centrale per Xbox: ha trasformato un sogno in realtà, ha convinto tutti gli scettici, ha rivoluzionato un settore dominato dai giapponesi. Il suo abbandono, a poche settimane dall’E3, è un brutto colpo. Tuttavia, dubito che la divisione Xbox di Microsoft entrerà in crisi: Seamus non aveva un ruolo operativo e tutti i project managers sono ancora al loro posto. Le conseguenze delle dimissioni di Blackley si potranno quantificare solo tra qualche mese, credo. Posso dirti che i game designer di Microsoft e tutti coloro che lo consideravano una fonte di ispirazione si sentiranno disorientati. Viceversa, i burocrati avranno salutato la notizia con un certo sollievo”.

Cosa ne pensi della riduzione di prezzo del 40% di Xbox in Europa?
“Microsoft aveva completamente sbagliato ad introdurre Xbox ad un prezzo di 479 euro. Non solo la mossa aveva mandato su tutte le furie i giocatori europei – che si sono sentiti presi in giro – ma ha dimostrato che il management Microsoft non ha capito nulla del mercato dei videogiochi. Il taglio, frettoloso ma necessario, rappresenta una bella perdita di credibilità per Microsoft, anche se nulla è perduto. A questo punto, la battaglia di Xbox va vinta sul campo. Considerando che Nintendo non sta andando particolarmente bene, Microsoft potrebbe conquistare il secondo posto dietro a Sony e poi, con Xbox2, tentare l’assalto definitivo. Ma non deve più sbagliare una mossa. Gli analisti di mercato prevedono che, entro cinque anni, ci saranno un centinaio di PlayStation2 e una trentina di milioni di Xbox e GameCube. Xbox può farcela, ma non può permettersi altre figuracce”.

Quante possibilità ha Xbox di sfondare in Giappone? I dati di vendita finora sono tutt’altro che entusiasmanti.
“Microsoft resterà dietro Sony e Nintendo ancora a lungo. Condivido le tesi di chi prevede una guerra di logoramento, a lungo termine anziché battaglie sul breve, medio periodo, specie in Giappone. Ma se Microsoft riuscirà a ritagliarsi una percentuale del mercato nipponico con Xbox, sarà più facile tentare di espugnarlo con il suo successore. Tecnicamente parlando, Xbox è superiore tanto a PlayStation2 quanto a GameCube. La differenza, tuttavia, la fanno i giochi e non i numeri. Purtroppo per Microsoft, il supporto nipponico si è dimostrato molto al di sotto delle aspettative. Lo stesso vale per il mercato occidentale: Halo è un gioco straordinario, ma da solo non basta. La tecnologia non è tutto e questo Microsoft non sembra averlo ancora capito fino in fondo”.

Scheda libro

Titolo: Opening the Xbox: Inside Microsoft’s Plan to Unleash an Entertainment Revolution
Autore: Dean Takahashi
Casa Editrice: Prima Publishing
Data di pubblicazione: Aprile 2002
Pagine: 370
Prezzo: $24.95
Lingua: inglese
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