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Microsoft smaschera Novell al processo antitrust

03 Aprile 2002

Microsoft smaschera Novell al processo antitrust

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Il processo che vede coinvolti nove Stati americani e Microsoft per decidere quali sanzioni applicare a quest’ultima, inizia a rivelare una serie di retroscena interessanti, tra testimonianze respinte e confessioni. …

Il processo che vede coinvolti nove Stati americani e Microsoft per decidere quali sanzioni applicare a quest’ultima, inizia a rivelare una serie di retroscena interessanti, tra testimonianze respinte e confessioni.

Come quella di un dirigente della Novell che ha tranquillamente ammesso che la sua azienda aveva offerto a Microsoft di aiutarla nella lotta contro il governo americano se, in cambio, avesse dato una mano a rendere i suoi prodotti più compatibili con Windows.

Una mano lava l’altra, insomma, ma l’importante è che tutti siano contenti e portino a casa qualcosa.

Anche un processo, dunque, diventa terreno di scambio di favori e tutto viene usato contro tutti. Infatti, a far uscire fuori questa storia è stato uno degli avvocati della Microsoft che, interrogando Carl Ledbetter, dirigente Novell, gli ha fatto raccontare quanto successo.

La ragione è semplice: gli avvocati del colosso mondiale dei software stanno cercando di screditare i testimoni dell’accusa, unica arma al suo arco per cercare di moderare le sanzioni che dovranno arrivare.

In questo caso, bisogna dirlo, a sconcertare non è tanto il comportamento di Microsoft ma, piuttosto, quello della dirigenza Novell che ha cercato di trarre profitto da una evidente difficoltà dell’azienda di Redmond.

Secondo quanto dice Microsoft, infatti, Novell aveva, all’epoca dei fatti, già incontrato i procuratori del dipartimento di giustizia per lamentarsi del comportamento di Microsoft nei suoi confronti.

Successivamente Ledbetter, aveva fatto chiaramente intendere che se Microsoft avesse collaborato, avrebbe nuovamente incontrato i procuratori del dipartimento e alcuni senatori.

Questo fa capire quale sia il comportamento delle aziende in una situazione così delicata. Come pescecani, si buttano sulla preda ferita fiutando il sangue e cercando di ottenere più favori possibili.

Un comportamento per lo meno discutibile.

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