Microsoft corre ai ripari dopo l’articolo pubblicato dal Wall Street Journal che, citando un documento confidenziale della Commissione europea, parla di un tentativo di depistaggio da parte dell’azienda americana.
Microsoft smentisce ogni addebito e, attraverso un portavoce fa sapere che “non abbiamo fatto nulla in violazione delle leggi antitrust o per depistare gli inquirenti”.
La Commissione europea accusa Microsoft di approfittare della sua posizione dominante nel settore dei sistemi operativi per tentare di mettere le mani sul mercato dei software per le imprese e per i server, come scritto sul documento confidenziale riportato dal quotidiano economico americano.
Nel documento, poi, si accusa l’azienda americana di aver mentito e di aver cercato di bloccare l’inchiesta con false lettere di sostegno da parte di aziende europee e di dover infliggere a Microsoft una multa di 2,5 miliardi di dollari.
Su questa multa presunta, il portavoce di Microsoft ha portato a prova le parole del commissario europeo per la Concorrenza, l’italiano Mario Monti che, alla lettura della fuga di notizie citata dal WSJ, ha spiegato che sarebbe “prematuro” dare cifre sull’ammontare della multa, rilevando semplicemente che un’ammenda sarebbe una “possibilità”.