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Microsoft presa a calci sui denti in Giappone e in Europa

04 Aprile 2002

Microsoft presa a calci sui denti in Giappone e in Europa

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Il commento di John Riccitiello, attuale presidente di Electronic Arts, non lascia dubbi sull'esito del lancio di Xbox in Giappone e in Europa

Poteva andare meglio. Questa, in sintesi, l’opinione degli analisti di mercato sul debutto di Xbox in Giappone e in Europa. Microsoft non è riuscita a bissare il successo del lancio americano – 1,5 milioni di console vendute – anche se è presto per parlare di “flop”.

Resta il fatto che Xbox è stata accolta con un interesse tiepido dai giocatori nipponici ed europei.
La console Microsoft è stata introdotta in Giappone il 22 febbraio scorso. Dopo un inizio promettente – circa 125.000 unità distribuite in un weekend – sono scese a 10.000 nel giro di tre settimane le vendite. I dati – forniti da Takashi Oya, analista della Deutsche Securities Ltd. – non lasciano dubbi: Xbox sta faticando a fare breccia in Giappone. Ma questo già si sapeva. La penetrazione della console sul mercato nipponico, secondo Oya, è stata compromessa da un supporto ludico inadeguato e da una ridotta visibilità del brand Xbox.

A complicare le cose si è aggiunto il problema del lettore DVD: circa 600 nuovi utenti di Xbox hanno infatti lamentato problemi di dischi rigati dal lettore della console, sebbene il danno non abbia compromesso il funzionamento del gioco. Microsoft ha rilasciato prontamente un comunicato nel quale ha spiegato che il problema era riconducibile a un’errata collocazione dei dischi nel DVD-tray. Ciononostante, due popolari catene di negozi di elettronica di consumo, Sakuraya Co e LaOX (che in tutto possiedono 110 negozi in Giappone) hanno temporaneamente interrotto le vendite di Xbox, per poi riprenderle a qualche giorno di distanza. Ricordiamo che problemi di mal funzionamento si erano verificati anche in occasione del lancio di PlayStation2.

In Europa, Xbox è disponibile dallo scorso 14 marzo ad un prezzo di vendita decisamente più alto rispetto alla concorrenza (PlayStation2 e GameCube, in vendita da maggio). Commercializzata a 299 dollari negli Stati Uniti, Xbox viene venduta in Europa al prezzo di 479 Euro (299 sterline in Inghilterra). Sebbene numerosi rivenditori abbiano commercializzato Xbox ad un prezzo fino al 16% più basso rispetto a quello suggerito da Microsoft, il numero di unità vendute è stato decisamente al di sotto delle aspettative. Stando a Heise News, Microsoft avrebbe venduto circa 10.000 Xbox in Germania e altrettante in Francia nei primi tre giorni di vendita. In Gran Bretagna, i rivenditori hanno acquistato circa 48.000 pezzi. Cifre decisamente più basse di quelle messe a segno lo scorso novembre da Sony con oltre 140.000 PS2 vendute in Germania e Inghilterra.

Va comunque ricordato che l’hardware di Xbox e quello di PlayStation2 non sono direttamente commensurabili. La console Microsoft è decisamente più sofisticata delle piattaforme concorrenti e possiede una serie di funzioni – un processore grafico di Nvidia, suono surround Dolby Digital 5.1 in tempo reale, adattatore Ethernet integrato – che la pongono almeno un gradino più in alto dell’offerta di Sony e Nintendo. Va inoltre ricordato che Microsoft perde una cifra compresa tra i 50 e i 150 dollari per ogni Xbox venduta. Perdite parzialmente compensate dalla vendita del software. Il numero di giochi Xbox finora commercializzati ha superato le aspettative (secondo John O’Rourke, presidente del marketing di Xbox, gli utenti americani hanno acquistato in media 3,9 giochi, una cifra da record). Microsoft fattura fino a 25 dollari per ogni gioco venduto, laddove Sony guadagna circa 6/8 dollari.

Secondo SoundView Technology Group, Microsoft difficilmente riuscirà a centrare l’obbiettivo di vendere 4,5/4,6 milioni di console (inizialmente si era parlato di 5/6 milioni) entro la fine dell’anno fiscale che si conclude il 30 giugno 2002. Nella migliore delle ipotesi l’azienda di Redmond raggiungerà la cifra di 4,35 milioni di Xbox, contro oltre 20 milioni di PS2. Alcuni osservatori dubitano del successo a lungo termine di Microsoft nel settore dei videogiochi e giudicano azzardata la decisione di entrare in un mercato nella quale non ha grande esperienza. Per altri, invece, si sta semplicemente ripetendo quanto avvenuto sette anni fa con la battaglia dei Web browser. L’introduzione di Internet Explorer era stata accompagnata da notevole scetticismo degli operatori di mercato – allora Netscape era installato su quasi il 90% dei computer mondiali. Ma sono bastati pochi anni a Microsoft per ottenere l’egemonia anche in questo settore. Certo, videogiochi e web browser sono due prodotti completamenti differenti, Microsoft non può contare sul “cavallo di Troia” Windows e Sony non è certo Netscape. Resta il fatto che Microsoft possiede un know-how tecnologico e risorse finanziarie che poche altre aziende possono vantare.

Ma l’azienda di Redmond deve correggere il tiro se vuole competere con Sony: il margine di miglioramento è notevole, specie per quanto concerne il software, la politica dei prezzi ed il gaming online.

Innanzitutto, il software. Sono i giochi a trainare le vendite delle console e non viceversa. Per quanto la line-up di lancio di Xbox fosse qualitativamente superiore a quella di PlayStation2 – il successo di Halo e Dead or Alive 3 lo dimostrano – restano alcune incognite sul futuro ludico di Xbox. Microsoft deve stringere accordi esclusivi con le aziende americane, europee e giapponesi. Le conversioni da PC non bastano. Il fatto che un titolo attesissimo come Virtua Fighter 4 di Sega sia uscito su PlayStation2 e non su Xbox la dice lunga sulla forza contrattuale di Sony e sulla (relativa) debolezza di Microsoft. Idem con patate per il nuovo episodio di Tomb Raider. Finché PS2 potrà contare su titoli come la saga di Metal Gear Solid, Final Fantasy e Tekken, il suo primato resta inattaccabile.

Il secondo è il prezzo dell’hardware e del software. È troppo alto. Alcuni analisti di mercato prevedono riduzioni entro l’estate. Grazie ad una serie di ritocchi verso il basso del prezzo di vendita di PlayStation2 nell’ultimo anno, Sony ha quadruplicato le vendite. Considerando anche il costo particolarmente appetibile di GameCube – in arrivo a maggio in Europa – Microsoft deve ripensare interamente la sua politica prezzi prima che sia troppo tardi.

In terzo luogo, il gaming online. Il multiplayer in rete doveva essere il punto di forza di Xbox sin dal lancio, ma l’infrastruttura non è pronta. Né in America né in Giappone e tanto meno in Europa. Sony, da parte sua, ha già ufficializzato tutti i piani di lancio del gioco in rete in Giappone e negli Stati Uniti, mentre Microsoft ha posticipato ogni annuncio a maggio, quando si terrà l’Electronic Entertainment Expo. Xbox ha un grande vantaggio rispetto a PlayStation2: la console è già predisposta al gioco in rete, mentre PS2 richiede l’acquisto di un adattatore broadband e di un disco fisso separati (anche se è probabile che Sony distribuirà una PS2 con disco fisso e adattatore integrati nei prossimi mesi). In secondo luogo, Microsoft ha una competenza nel settore dell’online che Sony non può vantare. In un mercato come quello americano, il gaming online è assolutamente cruciale per il successo di una console. Microsoft deve far fruttare le sue risorse, prima che Sony prenda il largo. Per il momento, il verdetto su Xbox è rimandato.

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