Microsoft si ribella alle nuove richieste dei nove stati federali americani e dichiara che sono “estreme e non proporzionate”.
Le richieste suonano come un vero e proprio atto di guerra e contrastano notevolmente con quelle contenute nell’accordo amichevole sottoscritto da Microsoft, il dipartimento di Giustizia e altri nove stati.
Innanzitutto, i nove stati hanno chiesto al tribunale federale di Washington di obbligare il leader mondiale del software a commercializzare una versione alleggerita del sistema operativo Windows, senza il browser, il lettore multimediale e il software di messaggeria istantanea.
Richieste che, secondo l’azienda, sono in contrasto con quanto deliberato dalla sentenza della Corte d’appello che ha fortemente ridotto le accuse contro il gruppo e ha fornito un miglior quadro per giungere a una soluzione.
“L’accordo amichevole al quale siamo arrivati con il dipartimento federale della Giustizia e nove stati federali – spiega Microsoft in un comunicato – è un onesto e ragionevole compromesso che è buono per i consumatori e lo sarà per l’economia”.
E l’azienda lascia aperto uno spiraglio, dicendo che “continua a sperare che le questioni in sospeso possano essere risolte più velocemente possibile, nell’interesse dei consumatori e dell’industria”.