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Microsoft e “l’hold-up planetario”

15 Ottobre 1998

Microsoft e “l’hold-up planetario”

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Si accendono sui siti di lingua francese le polemiche su "Le Hold-Up planétaire", il libro-intervista di Dominique Nora e Roberto Di Cosmo uscito proprio in questi giorni in Francia. (Dominique Nora et Roberto Di Cosmo "Le Hold-Up Planétaire". Calmann-Levy, 200 pp., 89 F)

Pubblicato in Francia il 1 ottobre proprio nel bel mezzo della bufera giudiziaria in cui negli Stati Uniti si trovano impelagati Bill Gates e Microsoft, e fresco dunque ancora di stampa, il libro “Le hold-up planétaire.
La fache cachée de Microsoft”, scritto a quattro mani da Dominique Nora e Roberto Di Cosmo ha già scatenato, sui siti Web di lingua francese, un accesissimo dibattito.

Dominique Nora, giornalista del “Nouvelle Observateur” e autrice essa stessa, nel 1995, di quel “Le conquérants du cybermonde” comparso in Italia come “I conquistatori del cyberspazio” intervista lungamente Roberto Di Cosmo, professore di informatica all’Ecole Normale Supérieure di Parigi. Nel libro viene sviluppata nel dettaglio la tesi già esposta mesi fa dallo stesso Di Cosmo nel lungo articolo “Piége dans le cyberespace” comparso in francese sul sito canadese Multimédium e la cui versione italiana è stata pubblicata in giugno da Apogeonline con il titolo ” Trappola nel cyberspazio

Di cosa parla il libro
In “Le Hold-Up planétaire”, come già in “Trappola nel cyberspazio”, vengono passate in rassegna le pratiche commerciali predatrici di Microsoft, la mediocrità oggettiva dei suoi prodotti, la lunga passività della comunità scientifica, dei media e dei governi nei suoi confronti, i freni imposti alle innovazioni provocati dal dominio di Microsoft ed i pericoli che, secondo Di Cosmo, tutto ciò fa correre all’umanità.

Le tesi esposte da Di Cosmo sono sostanzialmente quattro:

  • Non è vero che i prodotti Microsoft siano tecnologicamente i migliori ed i più affidabili;
  • La supremazia di Microsoft a livello mondiale è dovuta soprattutto a pratiche di marketing non sempre limpide se non a volte addirittura manifestamente ricattatorie ed illegali;
  • Le strategie monopolistiche di Microsoft sono volte soprattutto (ed è questo il pericolo più grosso, secondo Di Cosmo) al controllo mondiale degli strumenti di informazione digitale.
  • La sola possibilità che non si rimanga prigionieri di Microsoft consiste nel dare spazio a strumenti e tecnologie che siano flessibili ed efficaci, sviluppati partendo da standards aperti, in grado di garantire sia la loro efficienza che la nostra libertà e la nostra privacy.

Perché è stato scritto
Se “L’hold-up” contiene più o meno ciò che già avevamo letto nella “Trappola”, perché allora scrivere anche un libro? Ce lo spiega lo stesso Di Cosmo su ” Liberation“, che già aveva, la primavera scorsa, aperto un Forum su questo tema e che adesso pubblica anche tutto il primo capitolo integrale del libro, mentre stralci di ogni capitolo possono essere letti su Multimédium.
“Piége dans le cyberespace”, ci dice dunque Di Cosmo, era un testo troppo lungo per essere pubblicato facilmente su un giornale e troppo breve per farne un libro. D’altra parte, le moltissime reazioni ed i riscontri positivi suscitati da quell’articolo lo hanno convinto ad entrare più nel particolare delle argomentazioni da lui addotte a sostegno delle sue tesi.
Dal canto suo, Dominique Nora espone le sue motivazioni nella lettera del 9 ottobre ” En réponse à Daniel Ichbiah”. Ichbiah, autore di una voluminosa biografia di Bill Gates uscita in Francia nel 1995 l’aveva infatti attaccata con una “Lettera aperta a Dominique Nora” nella quale aveva messo pesantemente in dubbio la sua serietà e deontologia professionale di giornalista.

Sia lo scambio di lettere tra i due giornalisti (non ancora giunto alla fine, mentre scrivo è infatti comparsa da pochi minuti una nervosa controreplica di Ichbiah) e molto altro ancora, si può leggere online nel “Forum planétaire” (sic!) aperto appositamente da Multimédium e che già in pochi giorni si è riempito di numerosi e argomentati interventi.

Queste sono le ragioni esposte da Nora:

  • Mentre negli Stati Uniti, in occasione del processo anti-trust, si sta svolgendo un grosso dibattito sugli effetti e le conseguenze della posizione dominante di Microsoft, in Europa questo dibattito è pressoché assente;
  • Le sole critiche sinora rivolte a Bill Gates si basano su presupposti non condivisibili: tecnofobia, antiamericanismo, avversione per Bill Gates inteso come simbolo di una mondializzazione che fa paura.
  • Il vero obiettivo di questo dibattito non consiste nello stabilire se si debba scegliere questo o quell’altro sistema operativo, ma se la maniera in cui Microsoft fa evolvere questa industria ormai diventata strategica sia conforme agli interessi della collettività. “È mia convinzione che non solo sia”, dice Nora e, riprendendo una ormai celebre espressione, insiste dicendo che “non c’è ragione alcuna per ritenere che ciò che è buono per Microsoft lo sia altrettanto per il pianeta!”
  • Il merito principale di Di Cosmo, secondo Nora, è quello di proporre degli spunti di riflessione sul tema dell’informatica libera. Tema che, a suo modo di vedere, ha sinora ricevuto poca attenzione dai media in generale sia in Francia che in Europa.

Le reazioni
Le reazioni, come abbiamo già visto, non si sono fatte certo attendere.
Nel giro di pochissimi giorni, il quotidiano francese Liberation pubblica subito una recensione del libro e la risposta di Olivier Ezratty, il responsabile del marketing e della comunicazione di Microsoft France nella quale Ezratty, liquida superficialmente la faccenda dicendo che la visione di uno scienziato è molto lontana dalle logiche industriali di un’impresa come Microsoft e volge a Di Cosmo l’accusa, nemmeno troppo velata, di eccessiva paranoia.

Un simile atteggiamento non può stupire, se dobbiamo credere alle cronache giornalistiche piene di episodi dalla quale emerge l’arroganza con cui i dirigenti e gli avvocati di Microsoft si rapportano alle massime istituzioni governative e giudiziarie degli Stati Uniti.
A sostegno di Microsoft scende anche in campo, come abbiamo visto, Daniel Ichbiah, giornalista e autore di numerosi libri sulla cybercultura nonché biografo di Gates, che senza andare tanto per il sottile sferra un attacco livoroso a Nora e accusa Di Cosmo di molta superficialità nei contenuti tecnici del libro tacendo però completamente, come gli fa rilevare Dominique Nora, sulla parte più spinosa di “L’hold-up planétaire” consistente nella descrizione delle pratiche di marketing utilizzate da Microsoft e nell’accusa, sempre volta a Microsoft, di volere giungere al controllo totale dell’informazione digitale.
Il Forum di Multimedium si arricchisce di ora in ora di internauti che vogliono dire la propria e dunque almeno uno degli obiettivi del libro (cioè quello di suscitare un ampio dibattito su questi temi) si può dire sin da ora raggiunto.

E l’Italia?
Finora, anche se molto ricco, il dibattito si è sviluppato soprattutto nei siti Web francesi e francofoni. Sarebbe augurabile, a mio modo di vedere, che il tema venisse affrontato anche qui da noi. La nostra situazione non è molto diversa da quella in cui si trovano i francesi. Come molti giornali hanno riportato, Gates è stato ricevuto dal Capo del nostro Governo con onori che non hanno nulla da invidiare a quelli che si riservano ai Capi di Stato.
Lo stesso Gates, nella conferenza stampa tenuta assieme a Franco Tatò, Amministratore Delegato di Enel, ha dichiarato che uno dei motivi che spingono Microsoft ad allearsi con la Wind, terzo polo della telefonia mobile e concorrente, assieme a Infostrada e Albacom, della Telecom e della telefonia fissa consiste nel fatto che, come ha detto Tommaso Pompei di Wind (cito testualmente da un articolo comparso poco tempo fa su Repubblica.it): “…Vogliamo offrire agli utenti, famiglie o aziende che siano, un unico pacchetto che conterrà telefonia cellulare, telefonia fissa e accesso alla rete. Con un’unica bolletta un unico strumento, per fare tutte e tre le operazioni: collegarsi con la rete, telefonare da casa, telefonare quando si è in giro per il mondo.”

Non so cosa pensino di tutto ciò i lettori di Apogeonline, ma a me a questo punto sorge spontanea la domanda: È davvero auspicabile, che l’intero mondo delle nostre comunicazioni sia nelle mani di una sola azienda o di una multinazionale?
Io, la mia risposta me la sono già data. Ed è “No”.

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