Finite le vacanze, riprendiamo come abbiamo lasciato prima della pausa agostana: parlando dei guai giudiziari di Microsoft che, in verità, ha continuato a deliziarci anche in agosto con il caso dei “morti resuscitati”.
L’azienda di Redmond è sotto mira da parte dell’antitrust europeo che, dopo aver aperto un’inchiesta sulla presunta posizione dominante nel campo dei sistemi operativi, adesso sta analizzando il software Media Player inserito in Windows XP di prossima distribuzione.
Questo software (come il concorrente, lo ricordiamo, Realplayer) permette di ascoltare musica e di guardare video su Internet.
Come il browser Internet Explorer in Windows 95 e 98, Media Player fa parte integrante di Windows 2000 e prossimamente di Windows XP.
Nella prima inchiesta, l’organo di controllo europeo sulla concorrenza aveva aperto una procedura contro Microsoft con l’accusa di posizione dominante nel campo dei sistemi operativi (Windows, infatti, equipaggia il 90 % dei personal computer), con lo scopo di controllare il mercato dei software per server.
Questa nuova procedura è figlia della precedente e cerca di stabilire se Microsoft cerca di vincere la concorrenza nel mercato dei software per suoni e immagini approfittando dello strapotere del sistema operativo.
La Commissione europea, infatti, teme che “le iniziative di Microsoft nuocciano all’innovazione e limitino la scelta offerta ai consumatori”, come è stato scritto in un comunicato.
Dal canto suo, l’azienda fa sapere che sta studiando il dossier, anche se ritiene questo nuovo problema “isolato e di portata limitata”.
Soprattutto, fanno sapere dagli Stati Uniti, la Commissione non ha intenzione di bloccare l’uscita di Windows XP prevista per il 25 ottobre.
Anche avesse l’intenzione, mettere in pratica una decisione come il blocco della commercializzazione sarebbe assai difficile. Vuoi per la portata dell’avvenimento (il lancio di un nuovo sistema operativo in tutto il mondo, con il divieto di commercializzazione in Europa, creerebbe un caos indescrivibile), vuoi, soprattutto, per l’attesa dell’industria informatica che spera, con Windows XP, di rilanciarsi dopo un anno a dir poco catastrofico.