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Maxi truffa da 4 miliardi di dollari su Internet

18 Aprile 2001

Maxi truffa da 4 miliardi di dollari su Internet

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Una truffa che sa di stangata: soffiati a investitori creduloni 4 miliardi di dollari. Questo è il bilancio che le autorità che stanno investigando su questa maxi truffa, si sono …

Una truffa che sa di stangata: soffiati a investitori creduloni 4 miliardi di dollari.

Questo è il bilancio che le autorità che stanno investigando su questa maxi truffa, si sono trovati davanti.
La Camera di commercio internazionale (CIC), infatti, sta scoprendo, man mano che indaga, una delle più vaste reti di truffe bancarie che Internet abbia mai conosciuto.

Alla base di questo affare, c’è lo smantellamento di 29 siti creati nel corso dello scorso anno da truffatori che avevano il solo scopo di attirare internauti con false garanzie bancarie (hanno inventato anche una collaborazione con Bloomberg).

Spiace dirlo di vittime che hanno perso i loro risparmi, ma questi “allocchi” hanno risposto all’appello pagando mole migliaia di dollari per garanzie bancarie che si sono mostrate, alla resa dei conti, più false di una banconota da tre mila lire.

I truffatori hanno fatto le cose per bene, dimostrando un’ottima conoscenza del settore e della psicologia dei possibili investitori.
Molti dei siti, dicevamo, si vantavano di nomi importanti della finanza per dare credibilità all’affare.

Molti siti, oggi chiusi, venivano chiamati www.euroclear30.50megs.com (utilizzando il nome della Euroclear Bank), oppure www.bloomberg.50megs.com, ripetiamo all’insaputa delle due società.

In queste occasioni vengono alla mente i costanti richiami del presidente della Consob, che inducevano alla prudenza nei confronti del trading borsistico che poteva rappresentare un pericolo per i risparmiatori e di rivolgersi ai siti riconosciuti dalle autorità borsistiche mondiali.

Ancora è incerto il numero dei truffati, ma il CIC pensa siano molti. Qualcuno di loro, quasi tutti uomini d’affari, ci ha anche rimesso fino a 70 mila dollari.
L’avidità, soprattutto sulle promesse di facili guadagni, ha fatto cadere molte teste di risparmiatori e investitori. Una lezione da imparare.

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