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Materia trasversale

09 Maggio 2012

Materia trasversale

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L'essenza dei tempi consiste nell'opportunità di aggiungere sistematicamente nuove dimensioni al nostro bagaglio culturale. Partendo dalla terza.

Molti anziani sono convinti di avere studiato quanto basta a scuola e che, terminata questa, si viva di rendita dell’istruzione ricevuta.

Il mondo digitale ha sbriciolato questa aspettativa, a partire – sempre nel secolo scorso – dall’inglese, che tanti adulti non hanno più coltivato nell’illusione che bastassero le lezioni del loro docente dalla pronunciata inflessione dialettale (non dello Yorkshire) e oggi si ritrovano alle prese con il web.

Oggi esistono vere materie trasversali, vitali per eccellere nel rapporto con la tecnologia, che la scuola ignora più o meno sistematicamente. Senza di esse si finisce come descritto dallo psicologo positivo Shawn Achor in una conferenza TED:

If we study what is merely average, we will remain merely average.

Ci vorrebbero cattedre, per esempio, di: trigonometria (non più angolo noioso di matematica ma branca autonoma); ricerca dati; editing e montaggio mediale e multimediale; teoria del colore; linguaggi di marcatura; scrittura per i media digitali; modellazione 3D; educazione digitale (magari meno fallimentare di quella civica); tecniche del parlare in pubblico; etica dell’informazione; elementi di networking; elementi di sistemi client/server.

Per lo più sono argomenti negletti o previsti magari nella scuola secondaria superiore o all’università, quando invece dovrebbero apparire in forma semplice in quinta elementare se non prima.

Neanche le materie trasversali consentono di vivere di rendita. Una prova: per 499 dollari si compra una stampante 3D. Tra dieci anni sarà di uso comune alla metà del prezzo o meno.

Ognuno pensi alle nozioni ricevute durante la scuola dell’obbligo e quali di esse favoriscono l’uso ottimale di una stampante 3D.

Chiedersi a che cosa serva non vale: ho ancora in mente l’arroganza di certi amministratori delegati del 1990, per i quali Internet era un giocattolo e ragazzino-lasciami-lavorare.

L'autore

  • Lucio Bragagnolo
    Lucio Bragagnolo è giornalista, divulgatore, produttore di contenuti, consulente in comunicazione e media. Si occupa di mondo Apple, informatica e nuove tecnologie con entusiasmo crescente. Nel tempo libero gioca di ruolo, legge, balbetta Lisp e pratica sport di squadra. È sposato felicemente con Stefania e padre apprendista di Lidia e Nive.

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