Quasi per caso è uscito un piccolo trittico milanese ad argomento librario, cominciato con l’esperienza di BookCity e proseguito con una incursione alla biblioteca storica Braidense.
L’ultima tappa è la legatoria Còdina, un posto sui cui biglietti da visita è possibile leggere virtuosismi su edizioni artistiche, che ha aperto le porte ai visitatori lo scorso weekend.
Da sostenitore appassionato degli ebook e in generale del digitale, mi sono appassionato nel vedere creare a mano carta marmorizzata tramite bagno in gelatina e macinato di alghe irlandesi.
Ho visto rilegature in vetrata stile medievale con inserto sul dorso di pergamena miniata a mano a perfetta fedeltà cromatica.
Ho toccato piatti di copertine di legno di ulivo, torchi a mano, antiche macchine per la cucitura, il plexiglass in convivenza con la pelle, esemplari unici. Ci sono persone che si guadagnano da vivere (anche) producendo esemplari unici, nell’epoca in cui il sentire comune è perseguire la riproducibilità totale.
L’esistenza di legatorie artigianali è un fatto ovviamente noto. Vivere questo ambiente per una giornata, a contatto con le persone e le tecniche “di una volta”, è di una modernità pazzesca.