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Manca solo che alla fine sia il lettore a pagare

26 Luglio 2013

Manca solo che alla fine sia il lettore a pagare

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Il grande interrogativo dell'editoria digitale: come trasferire l'opinione pagante da prima a dopo la lettura. E formarla soprattutto.

Il tipografo, progettista di font e creatore di siti Matthew Butterick ha scritto un libro, Practical Typography, tipografia nella pratica. Con un clic si accede senza restrizione alcuna al sito con i contenuti. Tutti i contenuti.

Iniziativa gratuita, allora? No. Uno dei primi link è How to pay for this book, come pagare per questo libro. Sette modalità di pagamento, da comprare un font creato dall’autore (90 dollari) a scendere fino alla donazione (suggeriti cinque-dieci dollari) e al fare pubblicità al libro (gratis e però in addition, in aggiunta agli altri sistemi). Sul sito è assente la pubblicità e la confezione (tipo)grafica è molto curata:

Per parte mia, volevo un livello di scrittura e qualità del design paragonabile a quello di un libro stampato. Non che la stampa sarà sempre lo standard di riferimento. Ma oggi lo è. Perché fino a ora, i libri basati su web sono emersi con lentezza.

Il perché, racconta l’autore, dipende dagli scrittori che non si impegnano. Lui si è scritto il libro, progettato i font, realizzato le illustrazioni, programmato un sistema di pubblicazione, pagato i server. Una spesa di cui non si lamenta, perché vuole valere il tempo della lettura e minimizzare il rischio del lettore:

Perché anche il vostro tempo costa. Un fattore spesso trascurato dai dibattiti sul giusto prezzo di un libro digitale. Leggere un libro è una grande impresa e quello che si spende a comprarlo è niente, rapportato alle ore che si passeranno a leggerlo.

Lato scrittore, certamente non tutti sono preparati a essere un Matthew Butterick o un Enrico Colombini. Anche se nel tempo gli autori – che oggi non possono esimersi dal sapere che cosa sia un capitolo – non potranno esimersi dal conoscere i fogli stile a cascata.

Un editore nuovo potrebbe esistere anche per questo: mettere sapienza tecnica e risorse tecnologiche a (mutuo) beneficio di chi ha una grande storia da raccontare, ma non sa di tipografia o di programmazione.

I lettori sono pronti a sostenere una economia premiando a posteriori ciò che merita? O secoli di argomenti sul piacere della lettura hanno trascurato di precisare che si pagava solo obtorto collo? Al posto di certo marketing messianico costruito solo per generare tweet di convertiti, forse varrebbe la pena approfondire.

L'autore

  • Lucio Bragagnolo
    Lucio Bragagnolo è giornalista, divulgatore, produttore di contenuti, consulente in comunicazione e media. Si occupa di mondo Apple, informatica e nuove tecnologie con entusiasmo crescente. Nel tempo libero gioca di ruolo, legge, balbetta Lisp e pratica sport di squadra. È sposato felicemente con Stefania e padre apprendista di Lidia e Nive.

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