L’ultima versione del tablet dei record ha messo a segno l’ennesimo colpo, quello forse più importante, quello delle vendite (tre milioni di iPad venduti in tre giorni, mica male!). Chissà quali strabilianti passi avanti saranno stati fatti in merito al supporto dei nuovi standard del web. Chissà quanto sarà estesa e robusta l’implementazione di HTML5 in Safari. Zero.
Nessun progresso. Questo in un anno in cui HTML5 (e tutte le altre tecnologie della piattaforma web) ha visto crescere il grado complessivo di supporto presso i principali browser.
Fin qui si potrebbe obiettare, come alcuni hanno già sostenuto, che sono le nuove versioni di Safari (del browser dunque) e non del tablet a dettare la tabella di marcia dell’adeguamento ai nuovi standard web. Il vero punto dolente è il diverso approccio scelto per la persistenza dei dati. La specifica Web Storage documenta una modalità con cui il nostro browser può "ricordarsi" i dati che abbiamo inserito. Ciò è utile non solo perché solleva l’utente dall’onere di reinserire più volte le stesse informazioni ma, spesso, è alla base del funzionamento di diverse applicazioni. Un’app che fallisca nella gestione di questo aspetto è l’equivalente di Memento. Strepitoso risultato se si tratta del film del visionario Christopher Nolan, un po’ meno entusiasmante se abbiamo a che fare con un’applicazione che utilizziamo quotidianamente per la gestione dei nostri dati.
John Cox, nel suo articolo su NetworkWorld dal titolo "New iPad complicates life for HTML 5 developers" evidenzia:
Data that’s locally stored using the HTML 5 data storage feature, is no longer regarded by the OS as persistent.
Cox scrive ciò in riferimento al blog di Aditya Bansod, che si autoproclama "casual blogger" ma che, cosa più importante, è anche Senior Director presso Sencha (azienda che ha sviluppato uno dei più interessanti framework HTML5 per applicazioni mobile). Sul blog di Sencha, Bansod infatti scrive:
In iOS 5.1, this data [ossia i dati salvati in locale mediante local storage] is no longer considered persistent and is treated as temporary or transitory data, so iOS can destroy it at any time, without warning, including during low memory scenarios.
Gli standard dovrebbero essere una sorta di assicurazione per sviluppatori, alle volte diventano invece una iattura!