Nel mare in tempesta della scuola italiana sono pochissimi gli istituti che si lasciano ufficialmente coinvolgere dal movimento dei maker (mentre la Cina pianifica l’introduzione di stampanti 3D in tutte le scuole primarie entro due anni).
Maker Faire Roma ne ha viste lo scorso ottobre una decina, presenti per il volontaristico e gratuito contributo di alcuni insegnanti che hanno saputo coinvolgere un manipolo di studenti appassionati, ma non molto di più. Non crediamo che la presenza del logo del MIUR sulla pagina Call For Schools cambierà significativamente la situazione.
Purtroppo siamo ancora in una fase che speriamo di cambiamento, ma sempre ben lontana dalle possibilità che altre nazioni hanno già messo in campo per i propri studenti.
A partire dalle fondamenta. Siamo un paese dove l’infrastruttura di comunicazione stenta a dare a tutti un’ADSL dalle prestazioni decenti e che fa pagare a peso d’oro un’offerta di collegamento a fibra ottica, nelle pochissime aree dov’è disponibile.
Mentre negli Stati Uniti, ad Atlanta, sono pronti a dare a tutti i residenti una fibra con caratteristiche da capogiro (in Italia si parla di trenta megabit per secondo e ci vogliono mille megabit per fare un gigabit):
Il mese prossimo presenteremo Gigabit Pro, un nuovo servizio di Internet residenziale su fibra che offre velocità di due gigabit per secondo simmetrici [in entrambe le direzioni] […] Stiamo sperimentando una soluzione scalabile a livello nazionale che offre un gigabit su un misto di fibra e cavo coassiale […] Speriamo di iniziare a proporla all’inizio del 2016.
Noi abbiamo un’offerta che distingue tra Fiber to the Cabinet e Fiber to the Home, dove la prima arriva alla scatola di derivazione più vicina a casa e poi prosegue con il classico rame, mentre l’altra, oh meraviglia!, arriva in casa con il vero tubicino di fibra ottica. Oltretutto l’utente deve districarsi tra offerte in apparenza incomprensibilmente similari perfino nel nome, sapendo che ciò che fa la differenza tra le due possibilità è solamente un tratto di fibra ottica non superiore a circa 250 metri.
Speriamo non sia perché il dimensionamento delle linee principali già prevede la saturazione, casomai tutti decidessero per la fibra direttamente in casa. Le altre spiegazioni che coinvolgono infrastrutture precedentemente cablate con vecchie tecnologie, con prevedibili costi in salita, sono, per chi volesse approfondire, tutte racchiuse nel documento appena emesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri il 3 marzo 2015.
Nonostante tutto auguriamo a tante scuole di saper approfittare del prossimo Maker Faire romano che si terrà dal 16 al 18 ottobre all’università La Sapienza di Roma. La Call4Schools è aperta fino al 25 maggio. Facciamo vedere chi siamo, nonostante un filo di vetro ci appaia ancora come fantascienza.