Una intervista all’autrice de La guida definitiva alla posa fotografica, una padrona del controllo su ogni elemento capace di trasformare anche un “semplice” ritratto in un evento degno di un servizio fotografico di moda.
Apogeonline: Sei riconosciuta tra i primi dieci fotografi fashion al mondo. Qual è il tuo segreto?
Lindsay Adler: Non c’è alcun segreto; una miriade di piccole cose e un sacco di lavoro! Per prima cosa, la fotografia è la mia più grande passione nella vita e mi ha dato l’energia per lavorarci negli ultimi diciassette anni. Ho iniziato la mia attività a quindici anni e ho lavorato senza sosta per avere successo. Secondo, lavoro assieme a creativi di talento. Modelle, truccatori, parrucchieri, fashion designer aiutano a elevare il livello del mio lavoro. Lavorare con persone che operano nel mio settore mi ha sempre consentito di vedersi aprire nuove porte per la crescita professionale. Per finire, ho lavorato a fondo per sviluppare uno stile. È lo stile fotografico che ti rende degno di essere ricordato e (ri)cercato. Bisogna che il proprio lavoro abbia una sua coesività e ho passato anni per sviluppare attentamente un mio stile riconoscibile!
Nel tuo libro ricorrono elenchi di dieci elementi. Come mai questa scelta?
Cerco di insegnare alle persone con gli strumenti che mi hanno aiutato a imparare. Spesso imparo per rafforzamento ripetuto delle nozioni: testo, foto, video, elenchi. E poi imparo FACENDO. Ho anche creato una serie di video da abbinare al libro, perché volevo che le persone avessero il maggior numero possibile di strade per assorbire le informazioni!
Sempre a proposito del libro: contiene più di seicento immagini! Viene quasi da pensare che si possa imparare l’arte della posa solo guardando le figure. Come hai scelto un numero così elevato di foto?
Quando si insegna a fotografare occorre MOSTRARE quello che si vuole trasmettere, non solo PARLARNE. Volevo creare il miglio libro di sempre sulla posa. Per farlo, dovevo dimostrare i concetti esposti usando tutte le foto che potevo. Desidero che le persone possano anche solo guardare il libro e apprendere nozioni utili anche se non lo leggono!
Quante foto stimi di avere scattato nella tua vita?
Non saprei proprio! Certamente sopra il milione. Forse un milione e mezzo, o due milioni! Sto provando a stimare i servizi che realizzo ogni mese, il numero di immagini che scatto in ogni servizio e il numero di anni durante i quali ho scattato con questo volume di attività!
Quanta parte del tuo lavoro è scatto e quanto è postproduzione? Che software usi?
La postproduzione è parte del processo quanto illuminazione, posa e scelta dei colori. Ogni decisione presa influisce in modo importante sul risultato e vale anche per la postproduzione. Tutto contribuisce a un insieme. Lavoro con Lightroom e Photoshop.
Qual è il miglior complimento che hai ricevuto per una foto?
Pensavo che l’avesse scattata Irving Penn.
Che cosa ti fa pensare che un servizio verrà alla grande? I soggetti ci forniscono indizi?
Voglio che ogni servizio sia eccellente. A peggiorare la qualità sono usualmente le persone maldisposte. Quando tutti si lavora ispirati e preparati, nascono magie!
Che cosa dici a un soggetto per metterlo a suo agio, rilassarsi e godersi la sessione?
Prima di scattare mi informo sulle loro passioni, gli hobby, le cose che fanno con più gusto nella vita. Durante il servizio faccio altre domande su queste passioni e ciò li mette sempre a proprio agio.
Qual è la situazione più difficile da affrontare in un servizio fotografico? Come affronti situazioni di scatto non ideali?
Tipicamente la parte più difficile di uno scatto è tenere testa a più personalità diverse. Potrebbe essere il soggetto ma anche il cliente sul set, un truccatore, un genitore del soggetto; chiunque sia sul set con la luna storta può complicare le cose! Cerco di fare in modo che tutti conoscano gli obiettivi del servizio e di rispettare chiunque sul set. A volte le persone vogliono semplicemente essere ascoltate o sentirsi importanti, anche se non faccio niente per modificare le cose.
Fuori dal fashion, qual è il tuo genere preferito di fotografia?
Scatto foto fashion, beauty e ritratti. Mi piace dare a un soggetto che ritraggo l’opportunità di essere trattato come un modello e produrre immagini che hanno il sapore di un servizio fotografico di moda.
Qual è il tuo setup ottimale?
Non ne ho mai uno. Affronto ogni servizio in modo diverso, in funzione del concetto, del soggetto e degli obiettivi. Ciò detto mi piacciono molto luci ristrette e limitate (per esempio aree di luce sul volto).