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Madre australiana cerca di vendere online il figlio per 10 mila dollari

18 Giugno 2002

Madre australiana cerca di vendere online il figlio per 10 mila dollari

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In Australia è iniziato il processo che vede imputata una madre di tre figli, per aver tentato di vendere un suo neonato su Internet. La donna, di cui non sono …

In Australia è iniziato il processo che vede imputata una madre di tre figli, per aver tentato di vendere un suo neonato su Internet.

La donna, di cui non sono state rese note le generalità, ha 39 anni e rischia, secondo l’accusa, due anni di prigione per questo che è il primo caso del genere in Australia.

Giovedì scorso è comparsa davanti a un giudice di una periferia di Melbourne e si è dichiarata non colpevole. La prossima seduta è stata convocata per il 24 luglio.

La madre è accusata di aver offerto il suo bambino per 10 mila dollari australiani (circa 5.700 dollari americani) a una coppia americana, già prima della sua nascita.
La madre si è difesa affermando che il bambino è frutto di una violenza e che lei si trovava, all’epoca dei fatti, senza un soldo.

È infatti ritornata sui suoi passi dopo il parto.
“Dopo che il bambino è venuto al mondo e me l’hanno dato – ha dichiarato la donna ad un giornale australiano – sono stata sicura che non avrei potuto separarmene”.

Ha poi spiegato che non aveva cercato chi potesse coprire le spese della nascita e di un viaggio negli Stati Uniti per vedere i genitori adottivi e senza cercare di ottenere un vantaggio dalla vendita.

Il bambino che oggi ha un anno è stato affidato ai servizi sociali.
La madre reclama che gli rendano il figlio, sottolineando che ha passato otto ore sui mezzi pubblici per vederlo due volte la settimana.

La donna aveva preso contatto con la coppia adottiva di New York, dopo che aveva trovato un sito Web che metteva in contatto donne incinta, donatori di sperma o di embrioni con persone che desideravano diventare genitori.

La sua offerta ha attirato richieste di 80, 100 coppie nel mondo.
Lei, come ha spiegato, ha scelto la coppia di New York perché un neonato che avevano adottato era stato ripreso dalla madre naturale e avevano il cuore spezzato per la disavventura.

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