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Macromedia Flash: cronaca di una rivoluzione annunciata

22 Settembre 1999

Macromedia Flash: cronaca di una rivoluzione annunciata

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L'interesse sempre più diffuso per la tecnologia di Flash, programma di Macromedia approdato all'evoluta versione 4.0, sta dando corpo ad una strisciante e irreversibile rivoluzione nel modo di pensare il World Wide Web, mettendo in serio pericolo i linguaggi di programmazione più elaborati e lo stesso HTML.

“Flash 4 é arrivato al punto di bastare a sé stesso” dice Josh Ulm, Design Director di una società di servizi sportivi interamente basata su Internet. “Macromedia ha trovato il modo di combinare Flash, un concetto unico, con quanto rende le applicazioni intuitive, intelligenti e di facile impiego. Il codice sorgente di Flash é ora gratuito e il numero di piattaforme supportate va sempre più aumentando. Questo significa un controllo completo sulla creazione”.

Macromedia alla conquista del Web

Tutto é iniziato da quando una società affermatasi soprattutto in ambiente Macintosh, la Macromedia, appunto, ha avviato una ristrutturazione che indicava come strategiche due unità di sviluppo, quella educational (con la linea Attain) e quella della grafica multimediale, sempre più spiccatamente orientata al Web. In corrispondenza di queste trasformazioni ha avviato anche un piano di espansione con l’apertura di sedi in tutto il mondo, compresa l’Italia dove, a partire dal 2 settembre, é disponibile anche in lingua italiana la WebSuite.

Con questo nome la società californiana, che aveva legato il suo nome soprattutto a Director, il software leader nella produzione di demo e animazioni multimediali per CD e successivamente per Web, ha collegato insieme i suoi prodotti finalizzati alla realizzazione di pagine per Internet. Inizialmente, poco più di un anno fa, Dreamweaver, Fireworks e Flash erano stati commercializzati, in versione sia per Macintosh che per Windows, separatamente in quanto ottimi prodotti per finalità specifiche: rispettivamente authoring HTML evoluto (DHTML, JavaScript, ColdFusion…), trattamento avanzato e ottimizzazione differenziata di immagini fotografiche e infine animazione e grafica vettoriale per browser.

In coincidenza con lo scorso SMAU Macromedia decise di presidiare uno dei settori più promettenti del momento, quello del software per la realizzazione di siti, commercializzando i suoi prodotti anche in bundle, nonostante alcune sovrapposizioni di finalità, ed integrandoli in maniera da renderli complementari. Ad aiutare nell’operazione intercorse anche la similitudine dell’interfaccia, rimasta la stessa degli altri prodotti Macromedia, i più famosi dei quali si chiamano Director, AuthorWare, xRes (oggi sostituito da FireWorks), FreeHand, a cui più di recente si aggiungono il server per la formazione a distanza, PathWare Attain, e il server grafico per la tecnologia ShockWave, Generator.

La concorrenza di Adobe

Come abbiamo avuto modo di sottolineare in un articolo dedicato alla strategia di sviluppo di Adobe, proprio Macromedia si pone come il maggiore concorrente della casa produttrice di GoLive, di PageMill, di ImageStyler e ImageReader. E se FireWorks, per quanto estremamente evoluto, non potrà minacciare l’ormai consolidata leadership di PhotoShop, così come FreeHand é costretto a rosicchiare i margini offerti da Illustrator, nel settore dell’authoring per Web Adobe parte in svantaggio.

Non stiamo certo parlando del settore corporate, come al solito monopolizzato da Microsoft con FrontPage e con la prossima suite Office 2000: ci stiamo riferendo al webmastering professionale basato su performance di alto livello. Qui sia Adobe che Macromedia hanno strumenti potenti e soprattutto una filosofia di utilizzo legata ad un’interfaccia comune simile nell’aspetto, ma profondamente diversa nelle modalità di utilizzo: fortemente legata alla grafica quella di Adobe, orientata alla programmazione multimediale e all’interazione (come il caso del commercio elettronico) quella di Macromedia.

Flash contro tutti

Se tutti i prodotti per Web di quest’ultima sono interessanti e di ottimo livello, uno di essi, come abbiamo detto all’inizio, mette in discussione tutta la tecnologia di realizzazione consolidata, minacciando un monopolio che finirà per infastidire seriamente un po’ tutti. Si tratta della tecnologia di Flash. Le idee di fondo di questo programma sono sostanzialmente due: realizzare un’applicazione economica e semplice in grado di produrre in piccolo prodotti simili a quelli comunemente creati da Director (un programma specialistico venduto a due milioni e mezzo circa per ambiente operativo: per ottenere il runtime per licenziare prodotti fruibili con Windows o con Macintosh occorre avere entrambe le versioni); distribuire su Web immagini con grafica vettoriale.

Anche su quest’ultimo importante obiettivo strategico Adobe é venuta dopo ed é rimasta al palo in attesa che il formato da essa licenziato a questo fine venga approvato come standard dal consorzio W3. Fin da subito Macromedia si é invece accontentata di distribuire un plug-in che si affiancava all’ormai diffusissimo Shockwave (con cui potevano essere distribuiti su Web prodotti ottenuti con Director e Authorware). La sua vittoria in proposito é acclarata dal fatto che tutti i browser principali nelle loro ultime release includono il plug-in di Flash.

Questo cosa consente? Soprattutto di scaricare in tempi rapidissimi, anche in condizioni di trasmissione infelici, file grafici vettoriali di pochissimi kb, ma di grande precisione e di effetto rispetto ai tradizionali gif, in grado di restituire un’interattività di alto livello, di ridimensionarsi in funzione delle finestre utilizzate, di creare animazioni a partire da un’unica immagine, sfruttando gli algoritmi dinamici del plug-in. Nelle riviste specialistiche dedicate ad Internet non si é parlato fino ad oggi che di DHTML, XML, JavaScript ed Asp, mentre Flash é passato sempre dietro alle quinte.

È vero che le prime due edizioni del programma non brillavano certo per completezza e semplicità e che quindi dietro ad un’interfaccia molto grezzo erano pochi ad aver voglia di cimentarsi. Il vero cambiamento si é avuto invece con la versione 3.0 che, essendo di ottimo livello, ha attirato l’attenzione di molti sviluppatori, soprattutto di estrazione grafica. La versione 4.0 non ha modificato la struttura di fondo della 3, ma vi ha introdotto dei sostanziali potenziamenti che ne fanno il prodotto evoluto e potente da molti atteso.

Innanzitutto Flash 4 rivela una più spiccata vocazione per lo streaming multimediale (andando a competere innanzitutto con RealVideo e Microsoft) grazie al supporto del formato MP3 e di Apple QuickTime 4, fino alla possibilità di sovrapposizione sonora e di una qualche forma di missaggio. Dall’altro lato l’esensione del campo di testo per l’utilizzo di form per l’interazione con i database (e quindi il supporto dell’e-commerce), primo fra tutti Allaire Cold Fusion, ben supportato dal complementare DreamWeaver. Il potenziamento del linguaggio di script (facilitato dai tipici bottoni di macro preimpostate).

Il completamento automatico delle animazioni, con effetti di morphing integrati, e dei disegni, con la trasformazione automatica dei tratti a mano libera in curve di Bezier vettoriali regolari. Il campo di testo é diventato personalizzabile al dettaglio, anti-aliasing compreso. Un’interfaccia più integrata e gradevole assieme a nuove biblioteche di azioni e miglioramenti sostanziali della timeline completano il tutto.

Il fatto veramente sorprendente é che all’uscita della release 4.0 si e scoperto un vero e proprio mondo, neanche troppo sommerso, di professionisti che hanno scelto di sostituire le tradizionali tecnologie di programmazione Web con la pura e semplice tecnologia Flash. Flash e i prodotti della WebSuite in generale sono diffusi non solo negli USA, ma anche in molti stati europei, come la Francia, dove la divisione locale di Macromedia sembra aver fatto una grande opera di persuasione con un gran numero di pubblicazioni distribuite persino nei principali supermercati di tutto il paese. Molti altri se ne stanno interessando in questi giorni e tutto il mondo del Web scopre improvvisamente di dovere fare i conti con questo enfant prodige completamente sottostimato, che oggi minaccia di costituire il vero e proprio monopolio del WWW dei prossimi anni.

La semplicità sposa la potenza

Perché mai un programma di authoring multimediale dovrebbe preoccupare il Gotha di Internet? Innanzitutto perché per ottenere risultati superiori a quelli offerti con il più avanzato XML non c’è da studiare nessun linguaggio di programmazione. In più gli oggetti Flash non vanno in conflitto con nessun HTML e con nessun browser. Permettono anzi di superare tutti gli infernali problemi di visualizzazione dipendenti dai browser e dalla piattaforma utilizzata: come a dire che fra i due litiganti (Netscape e Microsoft, come pure Macintosh e Windows) il terzo gode.

Tuttavia qualcuno teme che ci si trovi di fronte all’ennesima guerra di standard a venire (Macromedia contro Adobe e Microsoft…). Si teme soprattutto che Flash rischi di diventare un vero e proprio monopolio, causa dell’ennesima confusione e relative guerre di religione. Per evitare questo, Macromedia ha rilasciato il suo plug-in nell’ormai sempre più diffusa formula Open Source.

Nello stesso modo in cui il produttore di Flash ha integrato le potenzialità delle nuove versioni nell’ultimo plug-in pur consentendo a chi ha quello precedente o a chi vede oggetti creati con le versioni anteriori di ottenere tutte le prestazioni da quelle consentite, così anche il produttore di un applicativo concorrente potrà implementare i comandi relativi a questo nello stesso plug-in, a patto soltanto di renderne di pubblico dominio i sorgenti. Non é infondato quindi immaginare che questa tecnologia aperta possa diventare parte costituente stessa dei browser a venire.

Ma i risultati?

“Tutto il sito é stato interamente creato in Flash 4” racconta Fabrice Florin, vice presidente della nuova attività di business client di Macromedia. “Gli elementi personalizzati possono essere spostati, ridotti, riposizionati e possono integrare il suono, grazie ad un’interfaccia maggiormente adattata. Il sito ha un aspetto del tutto riconoscibile e leggero da trasferire in rete, anche con connessioni deboli, grazie all’estrema leggerezza dei files Flash”.

Fino a qui le parole. Qualcuno potrà invece osservare che di tutti questi sviluppatori in Flash lui non ha finora visto nulla e che tutto questo discorso potrebbe anche risultare pretestuoso. O che, quantomeno, vorrebbe vedere la qualità del prodotto finito per capire con che cosa ha a che fare.

Eccovi dunque, a conclusione dell’articolo, i link ad alcuni dei principali siti sviluppati con Flash. Per vederli, naturalmente, dovrete scaricare il plug-in da Macromedia http://www.macromedia.com, a meno che non disponiate delle ultimissime versioni dei principali browser.

Siti Flash-based:
http://www.webdiner.com
http://www.olympic.org
http://www.sony-europe.com/camcorders
http://www.sopra.fr
http://www.phosphore.com
http://www.chman.com
http://www.melondezign.com
http://www.oeilpouroeil.fr
http://www.nrg.be
http://www.wseeone.com/hate
http://www.barejo.com
http://www.webtrips.com
http://www.calamityjane.com
http://www.multimania.com/barthos/eclipse
http://www.wereishere.com
http://www.balthaser.com
http://www.falkenzone.com
http://www.forcemagique.com
http://www.panoplie.com
http://www.chapitre.com
http://www.kozmik.co.nz
http://www.wildlime.com.au
http://www.multimania.com/goprof/fsdancer.htm
http://www.nrg.be
http://www.zingueurs.com/zingueurs
http://www.lunarconcepts.com/flashed.html
senza dimenticare che parti dello stesso MSN http://www.msn.com risultano essere “flashed”.

Ricordiamo che ulteriori approfondimenti sui programmi di Macromedia li potete trovare anche sul sito italiano agli indirizzi:
http://www.macromedia.com/it/software/dreamweaver (Dreamweaver 2), http://www.macromedia.com/it/software/fireworks (Fireworks 2), http://www.macromedia.com/it/software/flash e http://www.macromedia.com/it/proom/flash4.html

(Flash 4). Il prezzo della WebSuite nel nostro paese é di L. 1.299.000 (esclusa IVA) fino alla fine del mese di ottobre, mentre presi separatamente i singoli programmi vengono a costare rispettivamente: L. 620.000 (IVA esclusa) Dreamweaver e Flash e L. 489.000 (IVA esclusa) Fireworks. Il prezzo degli aggiornamenti dalla versione precedente in inglese a quella corrente in italiano é di L. 260.000 (IVA esclusa) per Dreamweaver, L. 245.000 (IVA esclusa) per Fireworks e lire 220.000 (IVA esclusa) per Flash.

Chi ha acquistato la versione inglese di uno di questi pacchetti a partire da giugno, ha diritto all’aggiornamento gratuito alla versione italiana, inviando via fax la fattura di acquisto e la cartolina di registrazione all’Upgrade Center Macromedia in Inghilterra, mentre chi ha acquistato i pacchetti prima di giugno, può effettuare l’upgrade alla versione italiana a lire 90.000 (IVA esclusa).

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