A Hong Kong un sistema chiamato Octopus ha già registrato oltre nove milioni di utenti e quasi tutti gli abitanti tra i 15 e i 65 anni dispongono dell’apposita carta per i micropagamenti. In Sud Corea gli utenti hanno una carta simile per pagamenti di bus, taxi, metropolitana.
Entrambi i sistemi hanno funzione di microcarta di credito o debit card, a Hong Kong però la carta può anche essere istallata nei cellulari. Anche il Giappone offre alcuni servizi interessanti analoghi.
In occidente le esperienze sono invece meno diffuse. Secondo gli analisti di Tower Group, comunque, sia in occidente che in Oriente, è necessario fare un salto nelle abitudini dei consumatori e far passare l’idea che i nostri dispostivi elettronici “da passeggio”, per primo il cellulare, possono sostituire il portafoglio non solo per piccoli pagamenti come il parcheggio, ma anche per acquisti maggiori come un pasto al ristorante, la spesa in un negozio, ecc.
Dal mondo dell’industria giunge qualche segnale positivo. All’inizio dell’anno, infatti, Orange, Telefonica Moviles, T-Mobile e Vodafone si sono alleate per un progetto comune di sviluppo di uno standard mondiale per l’m-commerce finalizzato al pagamento tramite telefonino.