Gli Stati membri dell’Unione europea potranno adottare misure legislative che obblighino tutti gli operatori di telecomunicazioni – internet provider o gestori di telefonia fissa e mobile – ad archiviare tutti i dati personali relativi ai loro utenti, al fine di consentirne l’utilizzo alle forze di polizia per la lotta alla criminalità informatica.
È questa una delle novità più importanti e più discusse, contenute nella direttiva sul trattamento dei dati personali nelle comunicazioni elettroniche approvata nei giorni scorsi dal Parlamento europeo, che modificherà la precedente direttiva del 1997.
L’obbligo di conservare le informazioni personali potrà essere previsto, però, solo “per un periodo limitato nel tempo” e qualora si tratti di “una misura necessaria, idonea e proporzionata, in una società democratica”.
La decisione dell’Europarlamento è stata duramente criticata dal relatore italiano Marco Cappato, secondo il quale le disposizioni introdotte comporteranno “notevoli limitazioni alle libertà civiche”, in quanto “da adesso in poi gli stati membri hanno l’autorizzazione esplicita ad imporre alle società di tlc e ai provider internet la conservazione dei dati sulle comunicazioni di tutti i cittadini come le comunicazioni telefoniche fisse e mobili, la navigazione su Internet e le e-mail”.
Sarà, invece, necessario – si legge ancora nel testo del provvedimento – il consenso preventivo per l’inclusione dei dati personali in elenchi pubblici, ferma restando, però, la possibilità degli Stati di consentire funzioni di ricerca di ritorno.
In materia di spamming, poi, il Parlamento europeo ha stabilito – come si è già anticipato in questo sito – che le e-mail commerciali non richieste non potranno essere inviate senza il consenso preventivo del destinatario, in base al sistema dell’opt-in.
Gli utenti, infine, dovranno essere informati prima dell’installazione di cookies nei loro computer, da parte dei siti Internet visitati; e saranno sempre liberi di rifiutare l’installazione stessa.