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L’Ue rilancia la biblioteca virtuale

06 Maggio 2005

L’Ue rilancia la biblioteca virtuale

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La Commissione europea si impegna a decuplicare il suo sostegno al progetto di biblioteca virtuale europea, come richiesto da sei paesi europei tra cui l'Italia

Il dibattito, lanciato dal motore di ricerca Google, che ha annunciato la digitalizzazione di milioni di libri destinati a essere messi gratuitamente online, ha fatto tremare l’Europa, la Francia in particolare, terrorizzata dalla possibilità di una sovranità della lingua inglese.

“Credo che l’iniziativa di Google abbia permesso di lanciare un dibattito in tutta l’Europa – ha dichiarato a una conferenza stampa il commissario europeo alla cultura, Viviane Reding -. Nell’Unione, non abbiamo soltanto l’inglese”.

La digitalizzazione del patrimonio europeo, audiovisivo o scritto, richiede tecnologie adeguate per il cui sviluppo l’Ue ha dedicato 15 milioni di euro dal 2001.

“Moltiplicheremo queste somme per dieci tra il 2005 e il 2008”, ha spiegato ancora la Reding annunciando, in particolare, che 36 milioni saranno dedicati a progetti di ricerca, come la messa a punto di un motore di ricerca per tutti. Altri sessanta milioni di euro, poi, saranno dedicati alla digitalizzazione e alla messa in rete dei file. Si tratta dunque di una prima risposta alla lettera, indirizzata dai responsabili di sei governi europei, che hanno scritto al presidente in carica dell’Ue, Jean-Claude Juncker, e a quello della Commissione europea, Jose Manuel Barroso, per accelerare l’attuazione del progetto di biblioteca digitale europea.

In questo messaggio, il presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi, i presidenti francesi e polacco Jacques Chirac ed Aleksander Kwasniewski, il cancelliere tedesco Gerhard Schröder, il primo ministro ungherese Ferenc Gyurcsany e il presidente del governo spagnolo Jose Luis Rodriguez Zapatero, richiamano a “un’azione comune” in previsione della messa a disposizione su Internet del patrimonio culturale europeo.

Il processo di messa online pone problemi tecnici ma anche giuridici, nella misura in cui le opere che non sono di pubblico dominio dovranno essere oggetto di accordi con gli editori e gli aventi diritto. Per gli americani, invece, la biblioteca virtuale è già una realtà. Google, numero uno della ricerca su Internet, lavora attualmente alla digitalizzazione di 15 milioni di lavori che provengono da sette biblioteche, tra cui quelle dell’università del Michigan, di Harvard e della New York Public Library.

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