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Luca Fornaciari: “L’astrofotografia è un viaggio che inizia con curiosità e pazienza”

13 Dicembre 2024

Luca Fornaciari: “L’astrofotografia è un viaggio che inizia con curiosità e pazienza”

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Dai primi esperimenti agli strumenti avanzati: i segreti dell'astrofotografia raccontati da Luca Fornaciari.

Apogeonline: Diversi appassionati di fotografia nutrono interesse per la fotografia astronomica ma non si sono ancora decisi per questioni di attrezzatura e dispongono di fotocamere classiche. Come si comincia a fare qualche esperimento per vedere se arrivano risultati e se c’è soddisfazione?

Luca Fornaciari: Capita a tanti di immaginare che la fotografia astronomica richieda per forza l’utilizzo di attrezzature specialistiche e costose, ma possiamo fotografare il cielo notturno anche con la più comune strumentazione fotografica. Un treppiede, un’ottica e una tradizionale macchina fotografica possono realizzare splendide immagini della volta celeste ed esistono tante tipologie di fotografie da sperimentare che ci faranno divertire e accresceranno la nostra competenza sotto il cielo notturno. Dagli star trail alle immagini di paesaggistica notturna con la Via Lattea, il limite non è la strumentazione, quantomeno all’inizio quando non abbiamo esperienza e nemmeno le idee chiare su quale variante di astrofotografia preferiremo approfondire.

Qual è l’errore più comune di chi comincia a fare fotografia astronomica e come evitarlo?

È difficile trovare un errore comune a varianti di fotografia astronomica tanto diverse tra loro, come il deep sky, la paesaggistica e l’imaging planetario. Direi quindi che un tranello che accomuna tutte queste pratiche potrebbe essere la fretta. Talvolta siamo portati a pensare che basti poco sforzo per ottenere buoni risultati, aiutati anche dalla costante semplificazione che sta rendendo fortunatamente questa disciplina fotografica sempre più accessibile e comprensibile. All’inizio però è ancora richiesto un impegno che consenta di superare i primi risultati insoddisfacenti attraverso lo studio e l’elaborazione di cosa non abbia funzionato. Ai nuovi astrofotografi consiglio di armarsi di autentica pazienza perché è l’ingrediente segreto di tutta la fotografia astronomica.

Che cosa ti ha colpito nella fotografia astronomica al punto di farla diventare una specializzazione?

Sono sempre stato affascinato dal cosmo e dall’astronomia, mentre assorbivo l’interesse per la fotografia dal mestiere di fotografo di mio padre. Quando ho scoperto che questi due interessi potevano collimare nella fotografia astronomica, è stato un istinto quasi naturale iniziare a praticarla. È un grande viaggio di scoperta che prescinde dai risultati fotografici, ma che porta a capire tanto di più di ciò che ci circonda e mantiene vivo quel senso di stupore constante che alimenterà per sempre una bellissima passione da trasmettere agli altri.

È un luogo comune che l’inquinamento luminoso sia aumentato negli anni. Nella tua esperienza, è diventato più difficile fotografare il cielo?

L’inquinamento luminoso è estremamente aumentato, quantomeno nelle realtà che tocco quotidianamente con mano. È un problema per tutti, non soltanto per i fotografi o gli astrofili. Coinvolge i ritmi circadiani di animali, piante ed esseri umani, ma è anche un grande spreco energetico che oggi come mai prima andrebbe limitato. Questo, come la raccolta differenziata, è però uno di quei fenomeni dove ognuno di noi può contribuire attraverso piccoli interventi quotidiani, perché comprendere l’importanza di gestire correttamente l’illuminazione a livello individuale, andrebbe via via a diminuire il problema. Resta poi un ruolo chiave della politica e nelle istituzioni per una serie di scelte che traccino una chiara linea da seguire.

Si fa un gran parlare di intelligenza artificiale: ti sta dando una mano nella tua attività?

Le recenti applicazioni di intelligenza artificiale per l’astrofotografia, con l’uso di reti neurali e del deep learning, stanno producendo nuovi strumenti che semplificano l’elaborazione, ma delegano un’importante parte del risultato a questi sistemi. Pregi e difetti di una disciplina che si evolve e dove è sempre importante porsi delle domande su come vogliamo che cambi nel tempo e quali siano le direzioni preferibili verso cui indirizzarla. Come ogni novità, come ogni cambiamento, abbiamo vantaggi e rischi che richiedono una certa flessibilità al cambiamento, ma anche un pensiero critico che possa restare lucido per discutere attivamente il prodotto del cambiamento. Personalmente sono temi che affronto e propongo spesso con conferenze presso le tante realtà associative di astrofili e astrofotografi perché il confronto e la discussione sono il cuore della nostra disciplina e del modo in cui si modifica nel tempo.

Una fotocamera dedicata, l’astroinseguitore, il raffreddamento per evitare il rumore termico, tempi di esposizione anche lunghi che richiedono equipaggiamenti adeguati… fermo restando che niente è indispensabile, quanto può costare farsi un corredo astrofotografico ideale?

Difficile dirlo perché partiamo da varianti molto differenti. Se immaginassimo poi in qualsiasi di queste varianti il corredo ideale, sappiamo già che si finirebbe a parlare di svariate migliaia di euro, ma questo potrebbe spaventare un principiante alle prime armi. Ribadendo che è possibile ottenere splendidi risultati anche con strumentazioni non eccessivamente costose, è vero che la fotografia astronomica richiede un certo livello di strumenti se desideriamo risultati di alta qualità. Lenti apocromatiche, camere specializzate, montature equatoriali solide e dal buon carico. Se abbiamo il desiderio di un corredo di medio-alto livello, ci troveremo facilmente a spendere 4-5 mila euro, ma ripeto, è un’indicazione che va contestualizzata bene rispetto al genere scelto di fotografia astronomica.

Ti è mai capitato di fotografare per caso il classico oggetto volante non identificato? O qualcosa di identificato ma del tutto imprevisto?

Durante le tante ore di ripresa capitano molti fenomeni inattesi, come bolidi, aerei, satelliti, la stessa stazione spaziale internazionale. Ma sulle nostre immagini, a seconda della scala, potremmo anche scovare il movimento di un asteroide o di una piccola cometa. Confrontando la nostra immagine con altre dello stesso soggetto, riusciremo addirittura ad accorgerci della presenza di novae e supernovae. I fenomeni inattesi nel cielo notturno sono molteplici, ma sempre tutti identificabili attraverso una successiva ricerca.

Che cosa senti di avere fatto particolarmente bene nella stesura del tuo libro?

Ho cercato di tracciare un percorso che leghi tutte le differenti applicazioni di fotografia astronomica in ordine per difficoltà. Volevo iniziare dagli aspetti più semplici e basilari e disegnare una strada che progressivamente potesse portare il lettore verso le pratiche più complicate dell’astrofotografia, come l’imaging planetario o il deep sky. Mi auguro che un lettore poco esperto di fotografia, anche generale, possa trovare una lettura sufficientemente chiara e ordinata che riesca ad accompagnarlo in un primo semplice percorso di crescita nelle proprie competenze di fotografia notturna.

Fotografia astronomica, di Luca Fornaciari

Fotografia astronomica è il manuale definitivo per chi vuole fotografare le meraviglie del cielo stellato e dei corpi celesti.

C’è nell’astrofotografia un pons asinorum, una immagine che saper inquadrare e scattare con successo indica il fotografo esperto e confidente?

Ci sono tanti aspetti che rendono l’immagine più gradevole, precisa e credibile. L’astrofotografo deve affinare diverse capacità, prima di tutto deve imparare a usare correttamente la strumentazione per acquisire scatti di buona qualità. Meglio si lavora sul campo e meno tempo si passerà al computer per sistemare imprecisioni e limiti delle fotografie. Poi si arriva alla parte di sviluppo e post-produzione, dove conta sviluppare un gusto estetico che si matura soltanto con il tempo e l’esercizio. Capire come manipolare con rispetto il materiale acquisito, come calibrare adeguatamente i colori e gestire gli aspetti di disturbo e nitidezza. Tutto per poter presentare un’immagine ritenuta bella e corretta dalla comunità degli astrofotografi che, senza un manuale di regole ferree, condivide però una sorta di cultura e regole non scritte su come valutare una bella immagine astronomica.

Luca Fornaciari presenta Fotografia astronomica a Spotorno
sabato 14 dicembre a Spotorno in provincia di Savona
L’incontro è gratis e aperto a tutti.

L'autore

  • Luca Fornaciari
    Luca Fornaciari è specializzato in fotografia notturna e astronomica. Divulgatore di successo, organizza viaggi fotografici, workshop e corsi di formazione. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti in concorsi nazionali e internazionali, collabora con i principali marchi di settore e gestisce un popolare canale YouTube dedicato alla fotografia astronomica. In Rete lo trovate all'indirizzo https://lucafornaciarifotografia.com.

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