Da utilizzatore di uno ZX Spectrum, ho letto con interesse l’intervista pubblicata sul sito della BBC a Richard Altwasser, primo ingegnere del progetto, e Rick Dickinson, industrial designer.
(Nostalgia nessuna, vista la pletora di emulatori disponibili, ma è un altro discorso. Piuttosto ne vorrei uno di Sinclair QL).
Il testo è da leggere, fino alla condivisione della conclusione:
There was a purity in way the Sinclair products operated — raw access with pure simple code. And I think a lot of current day enthusiasts find that quite exciting compared to today’s offerings.
Nel contempo ho visitato con altrettanto gusto la Fortezza del Priamar di Savona, dove fino al 20 maggio è presente la mostra Apple Generation, una retrospettiva storica degli ultimi trentacinque anni visti attraverso l’evoluzione dei prodotti Apple.
L’esposizione è nata grazie all’attività di All About Apple, un gruppo di appassionati liguri e non solo che negli anni ha realizzato il museo Apple più completo del mondo, riconosciuto ufficialmente dalla stessa Apple di Cupertino.
All About Apple non ha progettato microcomputer entrati nella storia, ma il suo lavoro, per chiunque lo abbia constatato, è sopra ogni sospetto. L’organizzazione ha anche recentemente ottenuto la qualifica di Onlus.
E non si pretende la BBC, ma un pizzico di attenzione da parte della RAI sì. Non perché ci sia di mezzo Apple in particolare, o un museo dedicato ad Apple. Perché in questi anni – come si capisce sentendoli raccontare – l’informatica è entrata nel tessuto culturale collettivo e fa parte della storia sociale come la moda o il cibo. Forse non è ancora il caso di inserire il retrocomputing nei programmi scolastici. Ma prendere atto di come la tecnologia ha cambiato lentamente il costume e la comunità, sì. Ripensando a una delle dichiarazioni di Altwasser sul ruolo della Beeb britannica:
I think with hindsight the BBC did an awful lot to popularise the use of micro-computers.