Il Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato che supervisionerà ogni singola tappa del processo di sviluppo di Longhorn, la prossima versione del sistema operativo di Microsoft. Questo per assicurarsi che il successore di Windows XP non violi il giudizio pronunciato nel corso del processo per concorrenza sleale che oppone diversi stati americani e la software house di Redmond. Un comitato tecnico si sta dunque apprestando a verificare la conformità dell’architettura e delle funzionalità di Longhorn.
Il lavoro degli esperti è, in realtà, già cominciato con l’analisi del Service Pack per Windows XP, ma è soprattutto il comportamento del sistema operativo nei confronti dei prodotti terzi a essere esaminato. A Microsoft, infatti, è stato fatto divieto di cambiare automaticamente la configurazione delle icone di file e pagine Web creati o modificati con un programma terzo, in particolare browser Internet e lettori multimediali, quando questi sono stati installati dal distributore. Soprattutto, gli internauti dovranno avere la possibilità di non vedersi includere gli strumenti di casa Microsoft nella configurazione di default; strumenti come Internet Explorer e Windows Media Player.
Longhorn, che è atteso per il 2006, è già al centro di una campagna polemica lanciata da Apple. La società della Mela si è infatti mostrata molto agguerrita in occasione della sua “settimana degli sviluppatori”, svoltasi il mese scorso. Slogan che invitavano Microsoft ad accendere le fotocopiatrici richiamavano sarcasticamente l’attenzione sulla presunta abitudine della casa di Redmond di ispirarsi ai sistemi operativi di Apple nello sviluppare i propri.