L’OMPI, emanazione dell’Onu nota anche sotto la sigla WIPO (World Intellectual Property Organization), è uno degli organismi incaricati dall’Icann (Internet corporation for Assigned Names and Numbers) di arbitrare i conflitti sui nomi di dominio, per i suffissi.com,.net e.org.
Al termine di una conferenza internazionale sui nomi di dominio, tenutasi a Ginevra, il 21 febbraio scorso, l’Organizzazione si è pronunciata sulla necessità di trovare delle regole comuni per i nomi di dominio nazionali. Vale a dire.it,.fr,.de, ecc., sui quali non ha competenza.
Dopo aver sottolineato la mancanza di un’autorità internazionale che vigili su questi nomi di dominio, il vice direttore dell’OMPI, Francis Gurry, ha invitato gli enti incaricati della loro gestione a mettersi d’accordo sull’elaborazione di una procedura uniforme per il regolamento dei conflitti legati al cybersquatting.
La proposta ha suscitato molte perplessità, tanto più che l’attività svolta dal centro d’arbitrato, sin dall’inizio, ha dato origine a numerose contestazioni da parte di alcuni esperti e ha fatto parlare di sé i giornali per il modo in cui sono stati gestiti alcuni casi recenti.
In particolare, il centro d’arbitrato dell’OMPI, come è noto, ha deciso di non restituire il dominio “brucespringsteen.com” al cantante americano, ritenendo che dietro la registrazione del nome, da parte di un fan-club, non c’era alcun intento speculativo, né il rischio di confondibilità con il sito ufficiale del “boss”. Solo alcuni giorni dopo, però, ha consentito alla canadese Céline Dion di recuperare l’indirizzo formato dal suo nome, nonostante fosse stato depositato dall stesse persone e sussistessero le medesime circostanze individuate per “brucespringsteen.com”.