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Lo Spam ostacola lo sviluppo dell’e-commerce

05 Febbraio 2004

Lo Spam ostacola lo sviluppo dell’e-commerce

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La crescita esponenziale dello Spam intacca la fiducia degli utenti verso Internet e può ostacolare lo sviluppo dell'e-commerce

Secondo uno studio del Trans-Atlantic Consumer Dialog (TACD), un’associazione di consumatori, il 52% delle persone intervistate acquistano meno, o non acquistano affatto, online per timore di rimanere vittime dello Spam.

“È ovvio che la maggioranza dei cittadini è molto preoccupata dai messaggi pubblicitari non desiderati – si legge nello studio pubblicato in occasione di una riunione organizzata sotto l’egida dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economici (OCSE) -. È anche molto chiaro che le imprese serie perdono denaro a causa della pessima immagine che gli Spammer danno del Web, dissuadendo i consumatori dal lanciarsi in acquisti online”.

Secondo i dati raccolti da Brightmail, produttore di software antispam, lo Spam rappresenta la metà di tutte le e-mail inviate. E, infatti, una maggioranza schiacciante delle 20.000 persone intervistate dal TACD afferma di odiare i messaggi di Spam, li reputa molto fastidiosi e ne auspica la messa al bando.

“Se lo Spam continua a questo ritmo, penso che Internet non sarà molto popolare da qui a cinque anni”, ha dichiarato alla riunione dell’OCSE Marc Rotenberg, dell’Electronic Privacy Information Center (EPIC), un’associazione per la protezione della privacy.

L’anno scorso, Bill Gates, fondatore di Microsoft, ha pubblicato un manifesto antispam e si è impegnato a lottare contro questi messaggi tramite soluzioni tecniche.

Secondo lo studio di TACD, soltanto il 17% delle persone interrogate trova il filtro antispam efficace, mentre il 21% ignora di possederne uno attivabile nella casella di posta personale.

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