Anche l’Italia annuncia di voler scendere in campo contro il peer-to-peer. Dopo il caso The Pirate Bay si fa avanti il ministro Bondi che propone un tavolo per affrontare il problema della pirateria. Dario Salvelli spera che non si cada nell’assurda legge francese, con la quale dopo tre avvertimenti può essere inibito l’accesso alla Rete del trasgressore. Il problema è che sembra proprio quella la direzione intrapresa e, come spiega Guido Scorza, non si può pensare di ignorare i cambiamenti che Internet ha portato al digitale proponendo soluzioni miopi e liberticide. Meglio fare come gli artisti citati da Giovanni Calia che hanno creato una coalizione per valutare come muoversi in un mercato molto diverso da quello di dieci anni fa. Nel frattempo anche Skype si piegherà a una censura di stato, quella cinese, come racconta VoIP Blog.
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Anche Google deve preoccuparsi della crisi? Vittorio Zambardino prova a rifletterci.