Comunicato dell’associazione software libero.
Tali invenzioni, comunemente note come “brevetti software”, se assoggettate alla disciplina del brevetto industriale, rischiano di porre un freno all’innovazione informatica in Europa, aumentare enormemente i costi legali a danno soprattutto delle piccole e medie imprese, ed esporre le industrie europee a una valanga di rivendicazioni da parte di aziende extraeuropee.
Queste ultime, infatti, possiedono la maggior parte dei brevetti software illegalmente depositati in Europa, grazie all’interpretazione estensiva data dall’Ufficio Europeo dei Brevetti, interpretazione che la senza gli emendamenti del Parlamento Europeo diventerebbe legge.
Ora, in spregio della volontà popolare espressa da decine di migliaia di singoli programmatori, associazioni e imprese, e ratificata dal Parlamento Europeo, il Consiglio dei Ministri intende rigettare tutti gli emendamenti introdotti dal Parlamento Europeo. Al loro posto viene non solo reintrodotto il linguaggio vago della direttiva originale, ma direttamente concessa la brevettabilità di programmi per elaboratori, senza concedere alcuna esenzione per garantire interoperabilità. Questo soprattutto grazie all’opera della presidenza irlandese, che conta grosse multinazionali del software fra i propri sponsor.
Basta l’opposizione di UNO SOLO degli stati membri perché la proposta sia rigettata dal prossimo incontro dei ministri, previsto per il 17 e 18 maggio. Invitiamo pertanto i cittadini, le aziende e i politici a sollecitare per fax e posta elettronica i Ministri Marzano (attività produttive), Buttiglione (politiche comunitarie) e Moratti (istruzione, università e ricerca) ad opporsi alla controproposta della presidenza irlandese, e rispettare così la volontà popolare espressa nel voto del Parlamento Europeo.
DICIAMO NO AI BREVETTI SOFTWARE IN EUROPA.