Secondo IDC, l’exploit di Linux in ambito server ormai si è decisamente ridimensionato e, se proprio si registra un incremento, questo avviene sempre ai danni di Unix. Insomma, Microsoft domina incontrastata, forte di un 70% di share, contro il 20% di Linux e il 10% di Unix.
Gli analisti, in base ai dati raccolti sul mercato statunitense, hanno notato che tutte le migrazioni degli ultimi anni sono state registrate mediamente ai danni di Unix e Netware. Chi voleva godere delle potenzialità della nota piattaforma open source l’ha già fatto, il resto è rimasto su Unix perché obbligato da applicazioni business difficilmente trasferibili.
A parere di AMD, il successo di Windows Server si deve invece alle rinnovate scelte di centralizzazione delle imprese. Se da una parte Linux può dire la sua nel high computing e in ambito web server, la soluzione Microsoft sembra essere avvantaggiata – o comunque considerata «superiore» da molti operatori – nella comunicazione, condivisione e organizzazione.