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Linux alla conquista di palmari e PDA

04 Giugno 2001

Linux alla conquista di palmari e PDA

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Sharp sceglie Lineo e IDG giura sul prossimo successo di Linux anche in questo settore di mercato

Cresce la penetrazione del sistema operativo open source. Insieme all’ormai affermato spazio conquistato in ambiente server e desktop, ecco ora buone conferme anche nel settore dei computer palmari e dei PDA (Personal Digital Assistant). Certo, siamo lontani dall’insediare il primato del Palm OS o del Pocket PC di Microsoft, ma, come rivela un’apposita indagine IDC di prossima diffusione, mantenendo il trend attuale, da qui a due anni Linux raggiungerà percentuali consistenti: un po’ come è accaduto per il mondo dei PC. E, notizia dell’ultimora, il gigante giapponese Sharp farà girare i nuovi modelli palmari sulla versione Linux messa a punto da Lineo.

Quest’ultimo annuncio arriva dal recente CeBit tedesco, dove Sharp ha presentato la nuova serie di PDA denominata Zaurus che farà affidamento sull’esperienza offerta da Embedix di Lineo, piccola ma aggressiva compagnia con base nello Utah. Consociata con la più nota Caldera, Lineo vanta una posizione-leader riguardo i sistemi cosiddetti “embedded”, mirando alla diffusione di Linux nei dispositivi non-PC, tra cui apparecchiature per network e box set-top, oltre appunto al mercato dei PDA. Mesi addietro ne era previsto anche l’ingresso in borsa, poi ritirato sull’onda del riflusso generale. L’accordo con Sharp arriva puntuale a rilanciarne le potenzialità a livello globale. Anche perché, nello specifico, insieme a una versione del sistema alleggerita e tagliata su misura come si conviene, Lineo si occuperà di fornire assistenza diretta e migliorie continue. Sembra inoltre che il PDA di Sharp includerà un ambiente Java Virtual Machine per far girare le varie applicazioni. La prima presentazione pubblica di tale PDA avverrà nei prossimi giorni nel corso della conferenza JavaOne (4-8 giugno a San Francisco). Nella stessa occasione Sharp lancerà un programma di sviluppo per i propri PDA basati su Linux, ampliando così il diretto coinvolgimento nel settore sempre in accoppiata con il sistema aperto.

Un settore, quello dei palmari, che appare in sensibile discesa rispetto a cinque, sei mesi addietro, come va d’altronde accadendo un po’ per tutto l’high-tech odierno — pur rimanendo sempre assai dinamico e promettente. Gli ex-leader incontrastati Palm e Handspring sono stati affiancati da numerosi modelli da prezzi e prestazioni disparate, a cominciare naturalmente dal colosso Microsoft con il Pocket PC. Oramai anche i PDA hanno quasi raggiunto quel livello di “bene di consumo” che ne ha ampliato la diffusione pur ristringendo notevolmente gli introiti dei produttori relativamente ad altri apparecchi oggi super-popolari quali PC e cellulari. Uno scenario in cui i sistemi basati su Linux non hanno comunque tardato a farsi notare, visto che ad esempio è possibile montarlo anche su un modello di gran successo in USA, iPaq di Compaq. Mentre tra i maggiori contendenti del settore embedded troviamo, oltre a Lineo, nomi quali Red Hat, LynuxWorks e MontaVista Software — tutti affezionati seguaci del sistema open source.

Buone prospettive dunque, confermate da una ricerca di IDG in cui per la prima volta si riportano i dati specificamente riferiti alla penetrazione di Linux nel mercato dei PDA. Spiegano gli esperti dell’agenzia: “Stiamo cercando di essere accurati nello stimare la diffusione di Linux nel settore, anche se non sarà facile visto il mercato notevolmente frammentato e giovane.” Al momento la fetta conquistata dal sistema aperto sarà “molto ridotta” rispetto ai primi in classifica (Palm e Pocket PC), ma IDG giura che le cose non tarderanno a cambiare: “Tra due anni sentiremo un gran parlare di Linux anche in questo mercato.” A tempi brevi uno dei maggiori ostacoli per una più ficcante crescita sembra essere, tipicamente, la mancanza di un “governo centrale” in grado di coordinare sviluppo e integrazione del sistema operativo. Problema nient’affatto nuovo, com’è dimostrato dalla storia degli ultimi anni nel più vasto ambito dei PC. Ed è facendo affidamento sulle medesime doti di cooperazione e diversificazione che non pochi giurano comunque sul successo nell’utilizzo di Linux anche per i PDA del prossimo futuro.

Sembra cioè ripetersi l’andamento verificatosi nel settore dei PC, con parecchi sviluppatori che lavorano sulle personalizzazioni di quelle versioni messe a punto dai maggiori distributori, vedi Red Hat negli Stati Uniti e Mandrake in Europa. Oggi esistono infatti tre maggiori adattamenti commerciali per PDA: Qt Palmtop Environment realizzato da Trolltech, Microwindows PDA Operating Environment di Century Software, PocketLinux PDA Framework di Transvirtual Technologies. Il pubblico supporto di grossi nomi dell’hardware (Sharp dovrebbe essere solo il primo di una nutrita lista) non fa altro che ampliare la rosa di produttori medio-piccoli che hanno già diffuso e/o annunciato svariati pacchetti basati su Linux. Tra questi vanno segnalati il sistema VR3 (di Agenda Computing) e IMT2000 WebPhone (di SK Telecom). Il primo ad esempio, è un progetto cui stanno lavorando migliaia di sviluppatori con circa 200 applicazioni già disponibili. I primi modelli commerciali del sistema VR3, da poco disponibili sul mercato USA, ne offrono oltre 25.

È dunque vero che anche per i sistemi PDA ci troviamo di fronte alla mancanza di un unico standard. Ma visti i precedenti storici, anziché una debolezza ciò potrebbe rivelarsi un punto di forza a sostegno dell’ulteriore penetrazione del pinguino nell’eccessivamente standardizzato mondo informatico

L'autore

  • Bernardo Parrella
    Bernardo Parrella è un giornalista freelance, traduttore e attivista su temi legati a media e culture digitali. Collabora dagli Stati Uniti con varie testate, tra cui Wired e La Stampa online.

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