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Linux al CeBit: Ci siamo e siamo vivi!

19 Marzo 2002

Linux al CeBit: Ci siamo e siamo vivi!

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Il CeBIT, il più grande salone mondiale dell’elettronica e dell’hi-tech ad Hannover, insieme alle sfavillanti vetrine dei giganti dell’industria informatica mostra anche le potenzialità di Linux, il sistema operativo open …

Il CeBIT, il più grande salone mondiale dell’elettronica e dell’hi-tech ad Hannover, insieme alle sfavillanti vetrine dei giganti dell’industria informatica mostra anche le potenzialità di Linux, il sistema operativo open source, finora unico vero concorrente di Windows della Microsoft.

Linux è presente al salone con un piccolo stand, dietro il quale tre ragazzi tedeschi e due americani si danno il cambio nel rappresentare la Linux International, un’associazione senza fine di lucro che raggruppa molte società il cui obiettivo è promuovere il sistema open source.

Questo sistema è stato inventato dal finlandese Linus Torvald nel 1991, trovando poi una schiera di adepti in tutto il mondo. Una schiera che negli anni si è ingigantita, portando miglioramenti e nuovi software in un ambiente di comunità.

“Quello che fa la forza di Linux e costituisce allo stesso tempo una minaccia per Microsoft – spiega un informatico tedesco che ha preso ferie dalla sua società per una settimana per dedicarsi alla promozione di questo sistema al CeBIT – è che il gigante americano non se ne può appropriare”.

Microsoft, però, dalla sua ha una schiacciante superiorità economica rispetto al concorrente, come testimoniato dalle parole di un altro informatico “pro Linux” quando parla di quanto successo in Germania, nel braccio di ferro tra Linux e Windows.

“Quando il Bundestag (il Parlamento tedesco), che si interessa da tempo ai software indipendenti, ha manifestato il suo interesse per Linux – racconta alla AFP Marc Lehmann – ha subito una grossa pressione delle lobby di Microsoft”.

Il gruppo americano, infatti, ha cercato in tutti i modi di attirarsi i favori dei parlamentari, organizzando incontri, mentre Linux poteva far sentire la sua voce lanciando sul proprio sito Internet una petizione che aveva raccolto decine di migliaia di firme, come racconta Lehmann.

In aiuto di Linux è arrivato Internet che è diventata un’arma essenziale per il successo del sistema operativo libero, “perché il Web permette di scambiarlo con tutto il mondo e anche di contribuire a migliorare il software Linux”, che come vantaggio ha la gratuità.

Linux, conclude Lehmann, ha riportato un mezzo successo nella battaglia tra i due sistemi operativi al Bundestag.
Linux, infatti, piloterà i server della camera bassa del Parlamento, mentre i portatili dei deputati saranno gestiti da Windows.

La stessa commissione sull’informatica e la comunicazione del parlamento tedesco ha spiegato, in modo molto diplomatico, che non voleva far dipendere gli assi di sviluppo dalla politica delle licenze di un solo gruppo, facendo capire chiaramente a chi si riferisse.

Una decisione che ha dato importanza a Linux anche in termini finanziari, in un’operazione stimata a 9,5 milioni di euro in cinque anni.

Linux in Germania è già popolare, se si pensa che è presente nel 40 % delle aziende del paese, mentre in tutto il mondo conta più di 20 milioni di utilizzatori.

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