Apogeonline: Secondo alcuni, l’intelligenza artificiale si appresta a trasformare benche e istituzioni finanziarie in qualcosa di simile a scatole vuote animate da un algoritmo, capaci di servire un pubblico più ampio ma con minore visione e meno ritorni per il cliente. È una semplificazione eccessiva o c’è del vero?
Susanne Chishti e Ivana Bartoletti: È fuori di dubbio che l’intelligenza artificiale offra opportunità incredibili e possa supportare i singoli nella loro gestione del risparmio. La consulenza sul risparmio può diventare più accessibile ed è possibile reagire prontamente ai primi segni di vulnerabilità, prima che sia troppo tardi. Tutto questo è certamente positivo e promettente.
Ciò detto, gli strumenti di gestione del risparmio alimentati dall’intelligenza artificiale creano anche nuovi rischi di discriminazione, pregiudizio e perpetuazione della diseguaglianza sociale esistente. Per questo motivo, lo sviluppo e il dispiegamento di sistemi di intelligenza artificiale da usare nelle banche deve procedere di pari passo con un approccio umanocentrico e la chiara determinazione a mantenere un attento monitoraggio. Il nuovo EU-Act è un passo importante in questa direzione, assieme alla General Data Protection Regulation.
Che cosa pensate del problema del bias? Una vera intelligenza artificiale non dovrebbe capire da sola di acquisire dati sbilanciati e imparare a compensare i disequilibri?
I dati non sono neutrali; sono lo specchio della società e delle sue strutture. Quando un sistema di intelligenza artificiale basa acriticamente scelte e predizioni sui dati storici dobbiamo preoccuparci, poiché questo significa che l’allocazione di denaro e servizi finirà probabilmente per automatizzare gli stereotipi esistenti e perpetuare le diseguaglianze attuali.
Il primo passo è comprendere che i dati non sono neutrali e non possono essere considerati in modo acritico come tali. Secondariamente, le aziende e il mondo fintech devono capire che obiettivi vogliono raggiungere, il che include il compimento di scelte consapevoli rispetto all’equità e ai modi di computarla.
Dopo avere cominciato a lavorare al vostro libro con un’idea di che cosa l’intelligenza artificiale stia facendo nel fintech, avete terminato la stesura vedendo confermate le vostre convinzioni o siete rimaste sorprese dai risultati effettivi?
Siamo rimaste sorprese da quante aziende fintech usino già l’intelligenza artificiale come parte della loro offerta di servizi, così come da quante siano le aree del banking nelle quali l’intelligenza artificiale può essere messa al lavoro, dal banking commerciale a quello di investimento, dal front-office al back-office. Il requisito più importante delle migliori applicazioni di intelligenza artificiale diventa sempre avere accesso a buoni dati. Spesso i dati delle banche sono immagazzinati in silos e questo complica molto l’analisi e la previsione degli andamenti.
Come avete fatto a lavorare con così tanti autori e punti di vista differenti e trasformarli in una visione coerente dell’intelligenza artificiale nel mondo della finanza?
FINTECH Circle è un ecosistema fintech di punta che mette in collegamento i migliori imprenditori con i migliori investitori e clienti corporate tramite i servizi finanziari. Abbiamo sede a Londra, ma la nostra comunità è globale in accordo con la nostra visione, che è sempre stata il riunire gli stakeholder del mondo fintech.
Quando abbiamo iniziato a lavorare sul manuale dell’Intelligenza Artificiale, il nostro obiettivo era avere a bordo gli innovatori più straordinari nel mondo AI e dare loro l’opportunità di condividere la propria esperienza e conoscenza con il resto del mondo. FINTECH Circle è un’autorità nel crowdsourcing globale di conoscenza e Il manuale dell’Intelligenza Artificiale ha riunito esperti fantastici, che spiegano concetti complessi in modo semplice e fanno del libro una lettura preziosa sia per chi sa pochissimo nel campo, sia per gli esperti che intendono aggiornarsi sull’applicazione di questa tecnologia ai servizi finanziari.
Qual è il fatto più sorprendente che riguarda l’intelligenza artificiale nel fintech?
Uno dei più sorprendenti è il come l’intelligenza artificiale sconvolgerà il settore rendendo ridondanti numerosi posti di lavoro nella finanza, mentre allo stesso tempo ne crea di nuovi per ingegneri e data scientist. Chiunque progetti di iniziare una carriera nei servizi finanziari, o accelerarla, deve conoscere le tendenze della tecnologia e sapere come le innovazioni legate all’introduzione dell’intelligenza artificiale possano diventare un vantaggio competitivo.
Per questo consigliamo il nostro libro a tutti gli studenti di materie finanziarie e a chi lavora nelle banche e desidera munirsi del know-how richiesto per avere successo in questo settore per gli anni a venire.
Immagine di apertura di Jan Antonin Kolar su Unsplash.