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L’ICT italiano respira a fatica

15 Aprile 2008

L’ICT italiano respira a fatica

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I risultati dell'indagine IT del World Economic Forum sono deludenti per l'Italia

L’ultimo IT Global Report del World Economic Forum (WEF) ha ricordato per l’ennesima volta che l’Italia ha bisogno di investire nell’IT per raggiungere perfomance europee decorose. L’Italia si ritrova di nuovo nella zona bassa della classifica: esattamente al 42° posto, dopo Porto Rico, Thailandia e Cipro. Quattro posizioni più indietro rispetto all’anno scorso.

L’indice analitico anche in questa edizione si è basato su tre elementi: l’ambiente IT, la diffusione IT e l’utilizzo IT. Infrastrutture, normative e lo scenario economico-finanziario ci posizionano al 55° posto; la reattività nell’avvantaggiarsi dell’ICT ci pone al 46° posto; la qualità di utilizzo ci mette al 33° posto.

Le uniche note positive giungono dal settore della telefonia mobile (2°) e dal broadband (3°): in entrambi i casi i costi dei servizi sono molto bassi. Vantiamo inoltre la quinta posizione per la presenza di ICT nel Governo.

A livello europeo trionfano come al solito i paesi del Nord Europa, come Svezia, Finlandia e Danimarca.

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