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L’high-tech inutile (Settima puntata)

21 Giugno 2005

L’high-tech inutile (Settima puntata)

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Vestirsi è un vero problema di questi tempi! E non solo perché il caldo e il freddo hanno deciso di continuare a giocare la loro partita a scacchi, ma anche perché le offerte di abbigliamento high-tech ormai si sprecano su Internet. Ma sono tutte davvero utili?

Siamo arrabbiati con il clima! Non si sa mai alla mattina se privilegiare una fresca e elegante grisaglia, oppure una t-shirt no-global. Certo molto dipende dalle persone che si devono incontrare durante la giornata, ma in entrambi i casi i vestiti si popoleranno di un sacco di oggettini parassiti più o meno tecnologici: cellulari, PDA, console, iPod + accessori, fotocamera digitale (perché sai con la bella stagione, qualche scatto è sempre piacevole) etc. Sarebbe un bel vantaggio sapere se una volta vestito di tutto punto fresco e estivo, mi ritroverò in scooter sotto l’acquazzone più terribile dell’anno.

Con il tempo non ci si capisce più nulla e le sudate o i raffreddori sembrano essere la nuova piaga dell’homo “lavorativus”. Erano meglio le zanzare quasi quasi!

Per tutta risposta facciamo convegni su convegni per parlare di Kyoto e di tutte le sue “impressionanti” ripercussioni! L’ultimo dibattito sull’ormai noto “protocollo” si è tenuto la settimana scorsa a Milano, interessantissimo e un po’ preoccupante per i risultati discussi. All’uscita, il tempo ha continuato a fare “il bello e il brutto” a suo piacimento e per tutta risposta altri convegni sul tema sono spuntati per le prossime settimane.

Peccato che il povero consumatore già confuso dai temi scientifici, vorrebbe uscire da questi eventi con almeno una risposta all’annosa domanda: “come mi dovrò vestire domani?”. Non bisogna però pretendere troppo essendo, questa del clima, una domanda da libri di storia dell’economia, ricordo che in Università Cattolica la vessata questio era al centro di alcune delle lezioni più interessanti di Economica Politica!

Se dunque anche i professori universitari se ne stanno interessando da “secoli” senza trovare modelli previsionali certi, beh forse Internet ci può aiutare a trovare qualche soluzione almeno nel breve, visto che “nel lungo saremo tutti morti” (J.M.Keynes 1883-1946) e a vedere i dati sull’inquinamento mondiale non ci sono dubbi!

Mi solleva il morale l’acquisto di una simpatica maglietta, la Tunneling Shirt Pocket della Yoshimura, nota casa di abbigliamento orientale! Non aspettatevi che la maglietta abbia un termostato incorporato o diventi azzurra o rosa a secondo se ci sarà il sereno o pioverà (come le statuine che i nostri vecchi avevano spesso sul comò). Niente affatto, la maglietta in questione vi darà però il privilegio di avere sempre a portata di mano il vostro cellulare, PDA o console portatile preferita, con la facilità di non sentirsi degli sherpa tecnologici in giro per la metropoli milanese.

L’idea è che è possibile recuperare il cellulare dalla tasca della maglietta grazie a un’apertura posizionata sotto la tasca stessa. Una banale cerniera permette così l’accesso veloce ai totem comunicativi del XXI secolo; trasformando in questo modo una semplice maglietta (o camicia “doppio ritorto”) in un magico posto dove tenere comodamente il cellulare. Basta tasca posteriore dei pantaloni, che fa sudare e non è bello quando metti l’oggettino bollente all’orecchio, basta tasca anteriore, che ti fa sembrare un po’ maniaco in metropolitana e ingenera troppe promesse nelle estive business women, basta clip da cintura che ti fanno sembrare uno sceriffo del 2020.

Spendendo invece poco più di 30 dollari, chissà se anche grazie al protocollo di Kyoto l’euro è così forte sul dollaro (3,200 yen circa, la casual shirts di grido a Shibuya questo mese è arrivata a costare 5,900 yen), potrete apparire tradizionali uomini di affari con il plus di veri nomadi digitali! Inoltre potrete abbassarvi per raccogliere gli atti dei convegni che vi sono caduti perché vi siete addormentati (capita siamo umani) senza far cadere tutto dalle tasche della giacca e generare una fragorosa risata mentre il vostro capo sta esponendo gli ultimi dati di budget. Inoltre non dovrete sottoporvi a contorcimenti vari per recuperare quel minuscolo telefonino che è finito in fondo a una tasca troppo profonda della giacca e risparmiare anche la rata della palestra per gli allenamenti di stretching.

Un vero oggetto del desiderio, per chi sfoggerà quest’estate le magliette più cool dell’anno; questa è certamente una di queste. Altro di high-tech qui non c’è, si tratta di una semplice maglietta e di una semplice cerniera ma a volte anche il packaging nell’abbigliamento conta!

Se è difficile visualizzarla solo a parole … ecco un sito Internet (quello del produttore) con tanto di video in flash dimostrativi e prototipi di futuri capi di abbigliamento (mutandine contenitive?)

VOTE: 4 !!!! Va bene cercare nuovi posti in cui alloggiare comodamente tutto questo high-tech che dilaga, ma una vecchia cara maglietta american style e una camicia “Dal Siena” artigianale (tra i sarti anche del Presidente Bush, è tutto dire!) non me la tolgono proprio di dosso.

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