L’European Institute of Technology (EIT), ovvero una sorta di MIT comunitario, potrebbe finalmente aprire i battenti il prossimo autunno. Si tratterebbe di uno dei più importanti progetti degli ultimi anni, con risvolti positivi per il campo della ricerca tecnologica business. I Governi, sebbene non abbiano ancora inquadrato un modello di finanziamento compatibile con l’iniziativa, sanno che per il primo anno vi sarà bisogno di non meno di 300 milioni di euro.
Inoltre, è ancora in discussione la normativa che regolerà l’EIT: al momento vi sono 5 comitati scientifici che stanno vagliando ogni possibilità. Jan Figel, commissario all’Educazione della UE, ha confermato di sperare in un epilogo per il prossimo luglio, quando si procederà con la votazione finale.
Il «modello» EIT è un compromesso fra la visione di un nuovo tipo di centro ricerche e l’affermato Massachusetts Institute of Technology (MIT). All’inizio si era pensato di creare una struttura centrale di formazione, simile in tutto ai poli universitari di alto livello che vengono finanziati dalle imprese. Adesso, invece, l’obiettivo è quello di realizzare una rete organica che includa le varie università e i centri studi industriali europei.