L’incontro di Vitoria, in Spagna, dei 15 ministri delle telecomunicazioni e addetti ai lavori sembra essere uno dei più prolifici degli ultimi anni. Almeno a parole.
Tutti d’accordo sul “momento critico” che vive il settore europeo, con una legislazione debole contro la pirateria e un’insufficiente attenzione verso infrastrutture a larga banda e di televisione digitale.
Molti e tra questi il presidente del gruppo spagnolo Telefonica, Cesar Alierta, hanno insistito a favore di un quadro di regolamenti “che stimoli e permetta di recuperare sforzi di investimento e innovazione, in infrastrutture e nella creazione di mercato”.
“Il sistema attuale – ha continuato – non favorisce la presa di rischio che non sembrava applicabile a un mercato nuovo ed emergente”, in riferimento alle connessioni a larga banda, soprattutto ADSL.
Più di largo respiro l’intervento di Eric Licoys, direttore generale di Vivendi Universal.
Partendo dalla considerazione che “bisogna preservare l’essenza dell’Europa che è la creatività”, il presidente della Vivendi Universal spiega che “la distribuzione e l’elaborazione di contenuti sono totalmente legati all’industria delle telecomunicazioni e il loro avvenire è comune”.
“La legislazione attuale – continua – non protegge abbastanza” in Europa soprattutto in paesi come “la Spagna e l’Italia”.
Secondo Gerard Kleisterlee, presidente di Philips Electronics, l’Europa sconta un forte ritardo su Stati Uniti e paesi asiatici nella posa di reti a larga banda.
“In un contesto di larga banda – dichiara – la UE dovrebbe sforzarsi a ripetere nel campo della televisione digitale il successo del GSM”.