In una decisione presa l’8 luglio ma appena resa pubblica, la Commissione europea ha adottato misure volte a sviluppare le reti locali radioelettriche RLAN (Radio Local Area Networks), meglio conosciute come reti Wi-Fi.
Queste reti, secondo la delibera europea, disporranno di un'”ampia parte dello spettro radioelettrico in tutta l’Unione europea”. Secondo Bruxelles, l’obiettivo di queste norme comuni è di ridurre i prezzi delle attrezzature e rimediare al sovraccarico crescente dello spettro già utilizzato a tale scopo. Sono infatti 25 milioni gli europei che hanno già adottato il Wi-Fi.
Questa misura rientra nella più ampia strategia della misura “i2010, una società dell’informazione per la crescita e l’occupazione”, presentata a inizio giugno da Viviane Reding, Commissario europeo responsabile per la Società dell’Informazione e Media.
Questa “liberalizzazione” dovrà essere implementata dagli Stati membri entro il 31 ottobre 2005. Essa prende due bande di frequenza specifiche (5 130-5 350 mHz e 5 470-5 725 mHz), e le mette a disposizione dei sistemi d’accesso wireless in tutti i paesi dell’Unione europea. Un allargamento delle frequenze a lungo studiato, realizzato in modo da non interferire con le attrezzature militari e i servizi via satellite.
Secondo le stime della Commissione europea, sarebbero circa 120 milioni di persone a utilizzare le reti Wi-Fi nel mondo, tra questi 25 milioni sarebbero nell’”Europa dell’Ovest”. Entro la fine dell’anno, il numero di punti d’accesso Internet wireless dovrebbe passare da 26.000 a 45.000 in questa regione, dando impulso a uno sviluppo imponente delle reti wireless.