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L’EMI condannata per i dispositivi antipirateria dei CD

01 Luglio 2003

L’EMI condannata per i dispositivi antipirateria dei CD

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Un giudice francese ha condannato la Emi a indicare chiaramente che i suoi CD protetti con dispositivi anticopia possono essere inutilizzabili su alcuni lettori

Un giudice del Tribunal de Grande Instance di Nanterre, in seguito alla denuncia presentata nel mese di maggio da “Consommation, logement et cadre de vie” (CLCV) – un’associazione per la tutela dei consumatori – ha condannato il gruppo discografico EMI/Virgin ad apporre con caratteri ben visibili, sul retro della copertina dell’ultimo CD “Best of” di Liane Foly la dicitura “Attenzione, questo CD non può essere letto su tutti i lettori o autoradio”.

L’associazione aveva accusato la EMI di non informare chiaramente i consumatori circa i problemi di lettura generati dal sistema anticopia, utilizzato sull’album dell’artista francese e su numerosi altri dischi.

Su segnalazione di molti consumatori, l’associazione ha potuto appurare che questo sistema non permette la lettura del CD su molte autoradio, walkman, lettori DVD e computer.

Il giudice ha dato ragione alla CLCV e ha condannato EMI per “inganno sull’attitudine all’impiego” del prodotto commercializzato, imponendole, allo stesso tempo, di apporre sulla copertina di tutti i CD che impiegano questo dispositivo di sicurezza, un messaggio informativo circa tale restrizione d’uso.

L’editore ha dieci giorni di tempo per impugnare in appello questa sentenza e un mese per eseguirla.

L’associazione, commentando la sentenza, ha anche segnalato che altre denunce dello stesso tenore sono già state presentate nei confronti di Sony e BMG, per le stesse ragioni.
Le relative sentenze sono attese per l’estate. E molte altre denunce seguiranno a raffica.

Le case discografiche EMI Music France e Warner Music sono state citate in giudizio, successivamente all’introduzione di questo sistema antipirateria, anche dall’associazione consumatori UFC – Que Choisir, per rispondere della stessa legalità del dispositivo di protezione utilizzato.

L'autore

  • Annarita Gili
    Annarita Gili è avvocato civilista. Dal 1995 si dedica allo studio e all’attività professionale relativamente a tutti i settori del Diritto Civile, tra cui il Diritto dell’Informatica, di Internet e delle Nuove tecnologie.

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