La Wayback Machine dell’Internet Archive ci lascia rileggere un discorso di annata di Jeff Bezos: 27 luglio 1998, circa quattro anni dopo la costituzione di Cadabra e tre dall’avvio di Amazon.com. Nonché quindici anni da oggi.
A parte l’aneddotica come la scelta del nome ispirato al fiume più grande del mondo a sostituire un vocabolo che per telefono suonò cadaver all’avvocato e dunque non sembrava adatto a un business universale, vi sono passaggi che danno da pensare alla luce del mestiere moderno dell’editore. Per esempio l’importanza del feedback:
Una delle altre cose interessanti di Internet, e il fatto che tutti siano editori, e che tutti possano parlare con tutti, è il feedback che si può ottenere. Credo che in tre anni di vendita online abbiamo ottenuto più email di feedback dai nostri clienti di quanto la maggior parte delle altre attività commerciali riceva in un ventennio.
Personalmente ho pensato alle pastoie burocratiche, legali ma anche artificiali che complicano il lavoro dell’editore, leggendo questo passaggio a proposito della flessibilità della catena editoriale:
Il problema era che i grandi distributori avevano un minimo di dieci libri per ordine e dire loro “accordiamoci su una piccola somma in cambio dell’eliminazione di ciascun ordine da dieci” non funzionava. […] Così, tutte le volte che volevamo un libro solo, ordinavamo una copia di quello e nove di un oscuro testo sui licheni che avevamo scovato e nessuno teneva in magazzino. Ci mandavano il libro singolo e una nota di scuse per essere sprovvisti del testo sui licheni. Ha funzionato a meraviglia per mettere a punto i nostri sistemi. Da allora ho parlato e scherzato molto su questo con persone di quelle aziende. Il bello è che lo trovano divertente.
Un ultimo frammento, relativo alle recensioni:
Spesso gli editori si sorprendono che noi permettiamo la comparsa sul nostro sito di recensioni negative. Dovreste leggere quelle di Tenth Justice, un libro da spiaggia appena uscito. Se pensate a quel libro e passate da noi direte “Ok, cerco qualcos’altro”. D’altro canto, c’è Endurance; durante una spedizione antartica, la sua barca naufraga sul ghiaccio e Shackleton sopravvive per sei mesi assieme a 28 persone di equipaggio, senza una perdita. È un libro vecchio, che per mesi è stato nella top 100 di Amazon sostenuto unicamente dalle recensioni dei lettori. Sfido chiunque a leggerle e resistere alla tentazione di comprarlo.
Il testo è molto più lungo e merita la lettura integrale, comprese le domande e risposte. Intanto: feedback, meccanismi di vendita e distribuzione artificiali, recensioni dei lettori. Quindici anni dopo c’è molto da chiedersi e – ancora – da risolvere.