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Le reti sociali si danno alla telefonia

30 Maggio 2007

Le reti sociali si danno alla telefonia

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Mentre anche in Italia nascono gli operatori virtuali di telefonia mobile, negli Stati Uniti Sonopia prova a mettere d'accordo cellulari e social network

Un Mobile Virtual Network Operator (Mvno), letteralmente operatore di rete mobile virtuale, è un operatore di telefonia mobile (con proprie Sim Card, offerte e customer care), che differentemente da quelli tradizionali non possiede una rete proprietaria, ma si appoggia a quelle degli operatori esistenti. Fino ad ora in Italia gli Mvno sono Poste Italiane, BT Italia, Carrefour (su rete Vodafone) e Coop (su rete Telecom Italia/Tim). Tutte società con ampie disponibilità finanziarie e attività che coprono un largo bacino d’utenza.

All’estero invece sta accadendo qualcosa di differente: la start-up Sonopia, dopo aver preso in affitto uno spazio di rete da Verizon Wireless (joint venture tra Verizon Communications e Vodafone Group), ha annunciato che consentirà a qualunque utente di sviluppare il proprio servizio wireless. Sonopia mette a disposizione dei suoi utenti un pacchetto completo: chiunque sia interessato a diventare Mvno sigla un contratto online attraverso il quale potrà offrire una connettività wireless, terminali auto-brandizzati, contenuti personalizzati, servizi specifici e piani tariffari ad hoc.

Nel frattempo Sonopia si occuperà delle questioni tecniche e amministrative quali la fatturazione, la gestione del credito, la distribuzione e il customer care. Quanto ai ricavi, il gruppo sponsor riceve il 5% dei profitti, mentre il resto viene equamente suddiviso tra Sonopia e Verizon Wireless. Sonopia, come spiega (in inglese) Alessandro Galetto, un Mobile Carrier Manager, rappresenta un concept particolarmente interessante e può essere considerato molto innovativo per una serie di fattori.

Innanzitutto questo modello si preannuncia come la fioritura delle dinamiche 2.0 sul mondo mobile: ogni utente avrà la possibilità di creare un proprio brand, una propria offerta di servizi e una propria utenza, in piena filosofia Web di seconda generazione; insomma oltre al blog arrivano altri mezzi, che vengono plasmati dagli utenti finali e che permettono la semplice creazione di nuovi servizi con una identità sociale. L’idea di Coda Lunga, ovvero l’opportunità che le nicchie di mercato hanno oggi grazie ai media digitali di generare a livello aggregato un valore concorrenziale ai settori di maggior successo, sta invadendo i settori più disparati. Lo dimostrano le grandi librerie online, i negozi che vendono musica digitale, perfino i milioni di ore di produzione video amatoriale che toglie sempre più spazio alla televisione.

Grazie a Sonopia lo stesso processo sembra ora estendersi anche nel settore degli operatori mobili. La creazione di tanti piccoli operatori virtuali di nicchia permette di recepire con maggiore facilità le esigenze di piccole community, laddove i grandi operatori di massa non hanno convenienza ad arrivare. Gli Mvno, e in particolare questi nuovi modelli commerciali capaci di creare mercati a partire da una nicchia, possono ottimizzare i profitti e soddisfare al contempo le esigenze degli utenti. Negli Stati Uniti, ad esempio, un carrier spende in media 300 dollari per acquisire un nuovo cliente. I nuovi operatori che si appoggerebbero a Sonopia eliminerebbero pressoché totalmente questi costi, in quanto il bacino d’utenza sarebbe già costituito da fedeli seguaci.

Giuseppe Granieri individua un’analogia tra il business model di Sonopia e le logiche di marketing multilevel e vede nella start-up il primo tentativo di integrazione di un social software nella gestione del traffico telefonico. Sonopia infatti rappresenta solamente una piattaforma con le stesse logiche di LinkedIne in generale di tutti gli altri social network. L’utente deve definire un nome, caricare un logo, scegliere i piani tariffari tra quelli già predefiniti o personalizzarne uno nuovo; ha una home page e ha a disposizione una serie di servizi con i quali gestisce i membri della propria community, o clienti, che dir si voglia. La procedura per la creazione di un operatore virtuale fai-da-te è molto semplice e alla portata di tutti.

Come possibili gruppi di utilizzatori al momento Sonopia propone piccole realtà sociali come squadre sportive (come ad esempio Boxing), band musicali, associazioni, circoli culturali (per esempio, Yoga Phone), enti no profit e comunità parrocchiali. Che si tratti della locale squadra di calcio o di qualcuno che raccolga soldi per una buona causa (come la National Wildlife Federation), chiunque potrà offrire un servizio telefonico mobile col proprio marchio, che però sarà gestito tecnicamente da un unico operatore specializzato. Le associazioni italiane, ad esempio, potrebbero vedere in questo business un nuovo canale di comunicazione con i membri e gli affiliati. Ma il modello potrebbe essere facilmente esportato all’interno di organizzazioni di piccole o medie dimensioni in cui gli utenti possono essere contitolari del business, partecipando alla sua gestione tramite la intranet aziendale.

Al limite estremo il modello di Sonopia potrebbe permettere a una singola persona di diventare operatore. Mentre il blog sta diventando uno strumento individuale di riferimento che permetterà di farsi conoscere, e di creare comunità di persone attorno a un tema, a un obiettivo o a una fede, una struttura di comunicazione personalizzata in quanto a servizi e tariffe permetterebbe ai blog stessi di diventare naturali collettori e creatori di comunità dai margini ben delineati.

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