La mattinata è stata dedicata a definire e presentare principi generali, obiettivi e ruoli degli enti che si proporranno come protagonisti di politiche di governo elettronico. Nel pomeriggio sono state presentate, in tre workshop specifici, le esperienze di maggior rilievo. In particolare, il workshop 2, animato da Giovanni Ferrero, ha proposto spunti e contributi interessanti provenienti da esponenti di tutte le parti in causa.
L’intervento più rilevante è stato quello del coordinatore di RE-SET http://www.re-set.it/, Filippo Bucarelli che ha disegnato in 15 minuti uno stato dell’arte completo relativo alla realtà dell’e-government in Italia. Bucarelli ha sottolineato come la pressione sui decisori pubblici, con l’avvento delle nuove tecnologie e delle potenzialità ad esse collegate, stia crescendo, anche perché i cittadini riescono ad essere sempre più vicini alla “cosa pubblica”. Questo nuovo panorama facilita dinamiche manageriali che hanno come primo step la valutazione e la crescita della competitività tra enti, la necessità di maggior visibilità e l’aumento dell’attrattività verso determinati investimenti. Questo può portare allo sviluppo di politiche di cooperazione tra enti, come nel caso, presentato in mattinata, della convenzione tra Regione Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta per l’interscambio di esperienze e supporti finalizzati allo sviluppo, alla realizzazione, all’avviamento ed alla gestione di sistemi informativi innovativi per la pubbliche amministrazioni.
In questo quadro si affacciano nuovi soggetti interlocutori, quali il terzo settore, le agenzie per lo sviluppo e gli operatori informatici, che fronteggiano canali di comunicazione non abituati ad interagire con loro. Il ruolo di questi soggetti è fondamentale nel facilitare i decisori nella progettazione ed implementazione di politiche di governo elettronico efficaci.
Giovanni Ferrero, responsabile del Centro Coordinamento enti territoriali FSI http://www.governo.it/fsi – Presidenza del Consiglio, ha sottolineato alcune sfide e prospettive interessanti emerse dagli interventi dei relatori. In particolare va favorito un maggiore dialogo tra settore pubblico e imprenditorialità privata per elaborare progetti integrati che favoriscano lo sviluppo del territorio. Altro aspetto da non sottovalutare è relativo al contrasto tra esternalità e complessità dei meccanismi interni. I progetti vanno dimensionati non solo rispetto al territorio, ma anche rispetto alla realtà interna dell’ente pubblico.
I portali unici vanno favoriti, ponendo al centro l’utente, al quale viene attribuito il ruolo non semplice di integratore di servizi. Lo standard per lo sviluppo di questi portali è sicuramente XML, che garantisce una semplice scalabilità di dati ed informazioni.
Il decisore pubblico deve migliorare la propria capacità progettuale, e lo si deve motivare ad un paradigm shift dall’idea della spesa orientata ai prodotti verso una spesa che tenga conto della catena del valore, con collegate logiche di investimento e di valutazione dello stesso.
Nella sessione plenaria conclusiva, Giulio De Petra, direttore dell’ufficio per l’informatizzazione delle PA – Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha anticipato che verso la metà del 2002 sarà pronto un nuovo piano di e-government che con l’aiuto della finanziaria intende far fare un deciso salto di qualità al sistema Italia.